“Siamo stati avvisati dal sindaco di Marradi della volontà della proprietà di chiudere/trasferire ‘la fabbrica dei Marroni’ esattamente lo stabilimento dell’ortofrutticola del Mugello che ha visto un cambio di proprietà un anno fa circa a Bergamo”. Si apre con queste parole il comunicato stampa di Raffaella Ridolfi, capogruppo di Siamo Marradi in consiglio comunale. “Abbiamo temuto subito, fin dalla notizia del cambio di proprietà, questa evenienza – si legge nella nota – perché è nella logica delle grandi aziende nonostante le rassicurazioni che possono esser state date, in questi casi si trova sempre qualche cavillo per chiudere lo stabilimento più piccolo e concentrare la produzione in una mera logica di profitto”.

“Questo non ci esime dal mettere a disposizione del nostro paese tutte le forze e le risorse che possano aiutare nello scongiurare il peggio per quanto in nostra facoltà e possibilità – prosegue la Ridolfi -. Abbiamo già attivato tutti i livelli del nostro partito governativi, (ministri Mara Carfagna, Renato Brunetta e Vice Ministro al Mise Pichetto Frattin) parlamentari, (senatori Massimo Mallegni e Barbara Masini) regionali (Marco Stella), metropolitani Paolo Giovannini e Paolo Gandola), e mugellani (Mauro e Rodolfo Ridolfi) chiedendo aiuto nell’interloquire con una proprietà che ad oggi sembra non si sia mai degnata di avere contatti con il territorio dal quale vuole portare via un grande insostituibile pezzo di economia e di know how”.

La fabbrica dei Marroni fu realizzata nel 1984

“Quella fabbrica è il frutto della lungimiranza degli amministratori della Comunità Montana e del Comune di Marradi che la realizzarono nel 1984 insieme a imprenditori locali – conclude la nota – e non permetteremo sia chiusa o delocalizzata, impoverendo il nostro territorio mettendo in difficoltà tante famiglie, anche se trattasi in larga parte di un lavoro stagionale per tantissime donne, e già questo è un dato di grande rilevanza a, e l’indotto dei castanicoltori, senza far sentire tutta la nostra risolutezza nel volere che la ‘fabbrica dei marroni’ rimanga a Marradi”.