«Va be’ che Faenza non è Bologna, Roma o Milano mo sarà mai possibile ch’la s’posa zirê int un minut?». Questo è stato il commento del mio amico Tugnèt d’ Musiöl Mòr (d’ogni tanto ve lo vado ricordando) quando, domenica scorsa, dopo la presentazione ai Salesiani, gli ho allungato una copia di “Faenza in un minuto”. Sapevo che gli avrebbe fatto piacere perché a lui di quel che succede, si dice o si scrive di Faenza, non gli scappa proprio niente.

Per un po’ se l’è rigirata fra le mani e, quasi non ci credesse, andava ripetendo: «Ciô, mo un minut j’è sânta sgónd e i sgónd i va chi vola, csa s’putral fê in sânta sgónd?».

Ma ha inforcato poi subito gli occhiali, si è messo a sfogliare e non si è sentito più! Preso com’era dal curiosare fra i titoli e le tante fotografie, quasi quasi neppure si accorgeva che stavo andando via dopo aver scambiato quattro chiacchiere con la sua azdôra che l’ha risvegliato dal torpore culturale con un: «Csa sit insimunì!».

Mi ha poi telefonato il giorno dopo per ringraziarmi e per dirmi che ci stava capendo proprio tutto e si divertiva un sacco. Ha aggiunto anche: «Che burdël ch’ u l’ha scret l’ha fat pròpi un grân bël lavôr parchè cun al paröl ch’al sta int un minut l’è stê bõ d’ dì na masa d’ ròba!». Devo dire che sono proprio d’accordo con lui!

Se Tugnèt, che di scuola ne ha fatto veramente poca (è arrivato sì e no a finire la seconda elementare in quel di Tossino) ha capito tutto e si sta pure divertendo, vuol dire che e’ burdël, cioè Marco Santandrea, l’autore di “Faenza in un minuto”, ha fatto centro. E l’ha fatto grazie alla sua passione per la storia locale che lo accompagna da sempre fin dagli anni della prima infanzia e grazie alla sua capacità di saper coinvolgere chi legge con un linguaggio semplice, essenziale, ma estremamente chiaro e comprensibile per tutti.

A questo bisogna aggiungere la sua incredibile esperienza acquisita nell’utilizzo dei social network che gli ha permesso di raggiungere e di comunicare facilmente con una fascia sempre più ampia ed eterogenea della nostra gente e, in particolare, con i giovani, come si è visto alla presentazione di domenica sera.

Le 160 pagine di “Faenza in un minuto” fanno da ponte fra la generazione dei faentini che leggendo ritrova e rivive tanti aspetti della storia e della cultura della propria città e quella dei più giovani che hanno così modo di conoscerli e approfondirli con un metodo piacevole e divertente.

Marco Santandrea con questa sua veloce e simpatica lettura guidata è l’ottimo cicerone che riesce a dare a ciascun lettore la sensazione di trovarsi a proprio agio nel muoversi agevolmente fra la Faenza di ieri e quella di oggi.

L’itinerario turistico, partendo da una bellissima immagine d’epoca della nostra piazza, si snoda in settanta tappe lungo il percorso dei cinque Rioni toccando un’incredibile varietà di argomenti. Settanta tappe, altrettanti brevi, ma esaurienti testi (si leggono veramente in un minuto) e settanta immagini che li documentano.

Sono tante le fotografie d’epoca fornite dalla nostra preziosa Fototeca Manfrediana, altre le ha scattate lo stesso autore e ci sono pure varie riproduzioni di una dettagliata cartina di Faenza gentilmente messa a disposizione dalla Tipografia Faentina di Oliviero Casanova.

A nome di tutti quelli che, come Tugnèt, vogliono bene a Faenza dico un grazie grande come una casa a Marco e a tutti quelli che hanno collaborato con lui per questa originale guida della nostra città.