Creare momenti di incontro sulle tematiche della separazione e suscitare un’esperienza di fraternità ecclesiale dove sia possibile condividere il proprio vissuto. È questo che propone il percorso Talità kum, sviluppato dalla Pastorale Familiare della Diocesi di Faenza-Modigliana. Nel corso dell’anno sono offerti incontri a tema e momenti di confronto, mettendo al centro l’ascolto della Parola di Dio e la condivisione di esperienze. Per approfondire questa realtà, abbiamo posto qualche domanda a Chiara, una delle coordinatrici del gruppo.

Incontri, momenti di confronto e condivisione di esperienze

Chiara, quando è nato in Diocesi il percorso Talità kum?
Il percorso è nato a Faenza nel 2014 su intuizione e iniziativa di alcune persone che, avendo vissuto la vicenda della separazione o del divorzio, desideravano condividere la propria situazione di vita e lo sforzo di mantenersi fedeli al proprio matrimonio, mettendo in comune esperienza di vita e fatiche.

Quali sono i temi che affrontate?
Partiamo dalla condivisione del proprio vissuto sia a livello emotivo che psicologico. Una parte importante è riservata alla ricerca del senso e della scoperta della dimensione spirituale in questa nuova situazione di vita. Esiste una necessità profonda di condivisione per trovare un sostegno reciproco. Il gruppo è supportato dall’aiuto di un sacerdote e di una coppia guida di laici. Insieme a loro ci affidiamo alla Parola di Dio e ci confrontiamo su di essa. Ognuno è alla ricerca di un significato da scoprire e da approfondire con il contributo di tutti per vedere non solo fatiche e problematiche, ma anche per individuare nuove opportunità per il proprio percorso umano e di fede.

Quali sono i pregiudizi più grandi che si hanno sul tema della separazione?
Sono più numerosi in ambito ecclesiale che nella società. Spesso non si considera la situazione del singolo soprattutto quando il singolo è vittima della separazione stessa.

Quali sono le indicazioni dell’Amoris Laetitia del Papa che più vi guidano?
In particolare abbiamo approfondito il tema della famiglia come portatrice di fecondità; questo seme rimane nonostante la separazione. Altri punti dell’esortazione apostolica che ci hanno aiutato sono quelli relativi al discernimento, alla misericordia e all’accoglienza sia delle persone che delle vicende della vita.

A livello personale cosa vi sta lasciando questo percorso?
Ci sta dando la possibilità di condividere con chi può veramente capire e compatire, cioè soffrire insieme a noi, anche e soprattutto verso le persone che si accostano per la prima volta.

Come è evoluto il gruppo ?
Inizialmente c’era forse maggiore desiderio di coinvolgimento umano e psicologico più che l’esigenza di un confronto spirituale. Con il tempo si è trovato un equilibrio con la proposta di un percorso di fede condiviso e le rispettive narrazioni di vita. Per contatti: talitakum.faenza@gmail.com

Samuele Marchi