Già a novembre 2020 si era parlato dell’esigenza di un Accordo di Foresta come una necessità non prorogabile. Questo avveniva ad Arezzo, al 7° appuntamento con Oltremare. Si discusse in rete ed emerse che c’era l’esigenza di arrivare a una messa a punto di uno strumento giuridico innovativo per lo sviluppo di sinergie virtuose a beneficio delle aree forestali. In particolare si rincorreva la fattibilità di microfiliere forestali per microeconomie sostenibili, quali percorsi per la rinascita di una gestione economica sostenibile delle foreste italiane. E un approfondimento sulla programmazione forestale e il corretto utilizzo dei legnami, una risorsa che deve essere anche italiana.
Montebello di Modigliana, 320 ettari di verde pubblico
Quest’anno l’incontro conclusivo di Oltremare si è tenuto in Romagna sabato 6 novembre, al Centro operativo di Romagna Acque, sabato scorso. Ancora una volta la discussione si è svolta sull’idea di una promozione comune delle aree montane e degli interventi a sostegno del patrimonio boschivo. Oltre a vari amministratori locali, c’erano anche rappresentanti della Fondazione AlberItalia e di Slowfood Italia, che ai rappresentanti delle istituzioni nazionali e regionali, hanno presentato il tema dello sviluppo delle aree interne e delle aree montane, promuovendo “l’accordo di foresta – spiega il sindaco di Modigliana, Jader Dardi – che rappresenta anche per il territorio di Modigliana una importante opportunità per valorizzare il nostro patrimonio forestale”.
Il sindaco pensa direttamente alla tenuta di Montebello, 320 ettari di verde pubblico, al confine del Parco e con potenzialità tutte da meglio identificare. C’è tanto verde, ci sono anche alberi caduti, e si potrebbero fare tante cose. “Un piano di coltivazione esiste, e venne approvato anche dalla Regione. – dice Dardi – Magari potrebbe servirci realizzare un’azienda speciale ed esserci come Comune, in quanto proprietari, coinvolgendo competenze di settore e anche l’Università”. E in questo modo mettere a fuoco ogni possibile opportunità a vantaggio del territorio.
Azioni e obiettivi condivisi
Con un accordo di foresta, le parti coinvolte potrebbero impegnarsi, nei limiti dei rispettivi ruoli, a far convergere le reciproche azioni verso obiettivi condivisi di sviluppo di attività turistico-ambientali. Nella discussione di sabato scorso sono state identificate diverse possibili tipologie di intervento:
• Azioni congiunte di tutela del parco, delle biodiversità e delle connesse reti e infrastrutture turistiche.
• Sviluppo della ricerca scientifica in vari ambiti operativi. Dalle metodologie per contenere il trasporto di sostanze solide ai fini di tenere sotto controllo l’interramento dell’invaso; alle capacità di trattenuta di Co2 da parte delle diverse tipologie di bosco presenti nel bacino di raccolta dell’invaso; alla tutela delle acque interne ad aree protette.
• Iniziative di promozione turistica del territorio attraverso azioni di collaborazione con altri soggetti del settore, al fine di sviluppare attività sinergiche di formazione, ricerca e didattica.
A cura di Giulio Donati