Anche noi del seminario abbiamo partecipato alla Gmg diocesana svoltasi a Russi sabato scorso. Quest’anno do una mano nella parrocchia di Russi. La sera della Gmg mi sono spostato dalla stanza in cui ho fatto attività con un gruppo di ragazzi delle medie al salone in cui avremmo incontrato l’ospite della serata.

Mi sono incamminato con l’idea che don Alberto Ravagnani avrebbe parlato della “pastorale sui social network”, sul come si può incontrare Dio anche attraverso la rete internet, incontrare il Signore per mezzo di un video… oppure di una Chiesa che deve rimanere al passo con i tempi, che deve annunciare il Vangelo con tutti i mezzi di comunicazione, una Chiesa che deve abitare le piazze del nostro tempo, incontrare gli uomini là dove gli uomini sono.

Don Alberto ha scelto di raccontarci la storia delle relazioni che sono sorte nell’oratorio di Busto Arsizio. Ci ha parlato di amicizia fiorita nei locali della sua parrocchia in seguito all’esperienza del lockdown. Ci ha parlato di amicizia come terreno su cui lui e i suoi ragazzi si sono trovati dentro una storia unica con Dio. Ci ha raccontato dello stupore con cui hanno assistito a conversioni di vita di alcuni e di come ha riconosciuto il “carisma” di Alessio: «Ha il carisma di coinvolgere chi io non sono in grado di convincere».

Dopo aver un po’ ragionato sulla testimonianza di don Alberto, mi vien da evidenziare che abbiamo un bisogno di ordinarietà, oggi i giovani hanno bisogno di testimonianze “normali”, di gente “normale”, di educatori “normali”.

Basta ciò che Dio ha pensato per noi! Se prendessimo con semplicità l’idea di essere noi, i viventi, al centro della storia della salvezza… Se in un attimo di lucidità avessimo il coraggio della rinuncia a tenere al centro i nostri pensieri e finalmente ci fidassimo delle donne al sepolcro vuoto… e per un attimo i nostri occhi si aprissero vedendo Gesù presente nei nostri oratori e nelle nostre parrocchie. Quanta grazia improvvisamente ci invaderebbe. Quanta dolcezza sperimenteremmo. Quanta consolazione. Quale riconciliazione. Quanti carismi riconosceremmo, quante conversioni e desideri di donare la vita per gli amici.

Dall’incontro sono uscito dovendomi ricredere. Una preghiera nel mio cuore: Gesù risorto donaci la grazia della fede in te. In te che sei il vivente, anche nelle nostre parrocchie.

Luca Ghirotti