Riceviamo e pubblichiamo questa lettera, a firma di Graziella Cortesi, con diverse riflessioni sul tema degli anziani a confronto con alcune problematiche della nostra città: dal ponte delle Grazie allo Spid fino alla situazione in posta o alle banche.

La lettera

Premesso che l’impegno di tutti (associazioni, istituzioni, sindacati, privati..) in questo contesto sociale difficile, è lodevole e bello, resta, però, qualche considerazione da fare sugli anziani di quella fascia in cui si è ancora autosufficienti ed in grado, con qualche aiuto, di far fronte alle operazioni di vario genere, comprese le scadenze, la salute….provo a elencarle.

Spid

Sindacati e farmacie si sono impegnati, ma gran parte dei miei coetanei non sanno a che serve e con chi lo hanno fatto (postid…).

Fascicolo sanitario

Certo, c’è tutto quello che riguarda la salute della persona, ma arrivarci non è semplice! Bisogna avere contemporaneamente il computer, il cellulare per l’arrivo del messaggio  per poter continuare, la tessera sanitaria di cui digitare gli ultimi numeri, poi aspettare che compaia, ammesso che tutto sia esatto. Poi ti dicono di cambiare la password perchè quella che hai dato ha già sei mesi ed è scaduta. Tu, che hai fatto fatica a memorizzarla e l’hai scritta in ogni dove, improvvisamente devi ricominciare da capo, quindi aspettare che ti arrivi “La sua richiesta è andata a buon fine”. Tiri un sospiro di sollievo e ricominci la procedura.

Medicinali su tessera sanitaria

Ameno male! Dici, ma intanto devi saper inviare una mail Per richiedere ciò che ti serve, poi se è un farmaco nuovo, magari non c’è perchè il medico non l’ha caricato, percio’e o vai in segreteria o chiami il medico in questione.

Telefonate in varie segreterie

Ci passi le giornate nel tentativo di avere la comunicazione!

-appuntamento col medico: va bene se lo ottieni in una data successiva di 8-10 giorni

-informazioni: è meglio prendere la bicicletta e andare di persona a leggere cartelli, manifesti… se vuoi sapere quando, dove puoi avere il vaccino antinfluenzale, come e dove prenotare la terza dose del vaccino anticovid…

-problemi vari con le bollette del gas, acqua, energia, tari….e gli uffici non sempre sono a Faenza o in una parte della città vicina all’abitazione, pensi allora di poter raggiungerli con i numeri verdi che sono sì, gratuiti, ma impieghi una vita ad avere la comunicazione. A volte, poi, quando ci riesci, ti senti dire che quell’aspetto del problema è trattato dal collega con un altro numero verde. Decidi, allora, di scrivere una raccomandata con ricevuta di ritorno. Hai così sprecato tempo e speso denaro.

Banca

“Signora, prenda l’appuntamento, così non aspetta fuori al freddo!” Ci provi: primo tentativo: non c’è risposta, si vede che sono tutti occupati! Secondo tentativo: interrogatorio: “Che cosa deve fare?”, tu rispondi e “solo questo? Non può mettere insieme più operazioni?”

Allora ti dici che, siccome non hai problemi a stare in piedi, tutto sommato stai bene, sei in grado, perciò di fare la fila, rinunci all’appuntamento, studi l’ora più opportuna (con meno gente!) e fai la fila all’esterno col tuo numerino in mano

Posta

Idem come per la banca, con una variante: prima fai la fila, poi,quando riesci a mettere il naso dentro, devi igienizzarti le mani e prendere il numero, perchè se lo prendi prima, vieni rimproverato.

Pattume

segnali,per telefonata o in presenza il comportamento incivile di chi lascia di tutto vicino ai cassonetti o scarica in essi di tutto,hai una risposta di questo tipo:”non possiamo essere dovunque”(e questo ci sta,e’logico)”Mandi una fotografia fatta col cellulare in cui si veda la persona e la targa della macchina”

Intanto c’e’ancora qualcuno che non ha lo smartphone!Ma anche lo avesse,come facciamo con la privacy,idolo in nome del quale non si puo’piu’dire ne’ fare nulla diversamente si viene denunciati?E cosi’ci teniamo lo sporco.

Attraversamenti pedonali

Come non esistessero! Tutti arrivano, pretendendo di frenare a 5cm dalla prima striscia bianca. Al che ti fermi, lo guardi malamente, lo rimproveri a voce. La risposta è: “Ma va a …”, allora è meglio fermarsi, mettersi gli occhiali, controllare attentamente se viene nessuno, lasciare passare timidamente l’auto che, da lontano, sta sopraggiungendo, quindi attraversare

Ponte delle grazie

E’ stato fatto un bellissimo lavoro tracciando pista ciclabile e passaggio pedonale sui marciapiedi, ma la maggior parte dei passanti non legge i disegni e i colori. Infatti la bicicletta ed il pedone ,disegni che indicano la direzione di marcia,non esistono! Tutti vanno nella direzione che più’ a loro piace, generando incontri al limite dello scontro!

Inoltre campanelli, luci di posizione, giubbetti rifrangenti, sono illustri sconosciuti. Non parliamo dei colori: verde, giallo, rosso del semaforo non sono percepiti. Forse i passanti sono tutti daltonici? Rimedio: facciamo stare ogni tanto chi ha la competenza di fare le multe alle estremità del ponte?! Si raggiungerebbero notevoli entrate per le casse del comune!

Chiusura del centro storico alle auto che non siano Euro6

Cosa ottima per l’ambiente, ma chi abita in periferia come fa a recarsi in via Naviglio (posta centrale), in piazza della Libertà e del Popolo (banche, mercato, cattedrale..)? E’ noto che gli anziani non sempre hanno le risorse per acquistare un’auto nuova, qualcuno anche non ha più la patente. Come fa? Taxi, trasporto autobus elettrico, amici con euro6? Farsi fare un permesso? A quali condizioni? Dove si va?

Conclusione

Chi ha qualche problema fisico-psichico o non è abile nell’usare il computer, chi non ha fatto corsi di informatica, come fa a cavarsela quotidianamente se non ha figli o nipoti esperti? Se ridurre la burocrazia significa aumentare l’informatizzazione, credo ci sarà sempre una fascia notevole di persone bisognose di aiuto per svolgere anche le pratiche più semplici. Quanto ho scritto in chiave leggera è, però realtà quotidiana.

Comunico che ho ottant’anni, sono laureata, faccio volontariato, uso il computer almeno negli aspetti di base, ma sento comunque la difficoltà che ho descritto. C’è qualcuno che si pone il problema?

Graziella Cortesi