Il 27 ottobre si è festeggiato il compleanno di Roberto Benigni: il grande uomo di spettacolo (attore, regista, narratore e tanto altro ancora). Il 1° settembre scorso ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera alla 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, tenendo una specie di “Lectio magistralis” sull’importanza dell’amore, dedicata a sua moglie Nicoletta Braschi, di cui ricordiamo con piacere le origini romagnole.
Il successo de La vita è bella
Il suo film più conosciuto al mondo è “La vita è bella”. Guido Orefice, ebreo romantico nell’Italia di Mussolini, viene assunto come cameriere al Grand Hotel e sposa Dora, la sua “principessa” che era stata promessa a un grigio funzionario di regime. Dal loro amore, più forte delle discriminazioni e della propaganda antisemita, nasce Giosuè. Cinque anni dopo la situazione precipita e Guido e Giosuè vengono deportati. Condannati all’inferno, Guido oppone instancabilmente la forza del sogno all’incubo troppo reale dei campi di concentramento. Giorno dopo giorno convince il figlio che quello a cui assiste è soltanto un immenso gioco di ruoli in fondo al quale si vince un carrarmato.
“Sorridere parlando dell’Olocausto richiede intelligenza e rispetto”
Guido traveste l’orrore, lo nasconde perché il suo bambino non smetta mai di sognare. Ha un dono raro: è capace di ridisegnare la vita, di farla più bella con la forza dell’immaginazione. Guido è un mago, com’è permesso di esserlo solo nelle favole o in un film, che si azzarda a sfidare le leggi del realismo. Come si comporterebbe allora questa persona fuori dagli schemi, allegra e generosa in faccia all’orrore profondo dei campi nazisti? Con esuberanza, lasciando costantemente sbalorditi protagonisti e spettatori.
“La vita è bella” è stato un film rischioso. Sorridere parlando dell’Olocausto richiede molta intelligenza e rispetto. “La gente mi diceva di fare attenzione perché era una idea molto estrema, temevo di offendere la sensibilità dei sopravvissuti”, ha dichiarato, infatti, Roberto Benigni. “Lo so che tragedia sia stata, e sono orgoglioso di aver dato il mio contributo sull’Olocausto e sulla memoria di questo terrificante periodo della nostra storia. Io non sono ebreo, ma la storia appartiene a tutti”.
“La vita è bella” è il film italiano che ha incassato di più al mondo: 229 milioni di dollari. Ha vinto tre Premi Oscar: miglior attore protagonista a Roberto Benigni, miglior colonna sonora a Nicola Piovani e miglior film straniero. Indimenticabile è la camminata sulle spalliere e braccioli delle poltrone di Benigni per arrivare sul palco, alla cerimonia degli Academy Awards per ritirare l’Oscar, il 21 Marzo 1999 e abbracciare Sophia Loren, che anziché annunciare il titolo del film vincitore urlò soltanto: “Roberto, Roberto!”.
Tanti auguri, Roberto!
Tiziano Conti