Un anno fa, promossa dalla Riunione Cattolica “E. Torricelli”, era prevista l’inaugurazione di una mostra d’arte di opere della ceramista faentina Franca Navarra Melandri. Dovevano essere esposte riproduzioni su maiolica di capolavori di grandi maestri del Rinascimento italiano e di artisti croati del ‘300, ‘400, ‘500 e la copia di una targa devozionale realizzata dalla Fabbrica Ferniani nella seconda metà dell’Ottocento.

Purtroppo la mostra non fu allestita, perché il Circolo “Torricelli”, per le restrizioni dovute alla pandemia, dovette chiudere. La situazione attuale, invece, consente di riproporre questa iniziativa con la convinzione che possa essere apprezzata, quindi sabato 30 ottobre alle 18 nella Sala “C. Zucchini” della Casa del Popolo (via Castellani 25) la mostra sarà finalmente inaugurata e resterà aperta tutti i giorni – escluso lunedì 8 novembre – dalle 16 alle 18.30, fino a domenica 14 novembre.

Franca si è impegnata a realizzare dipinti su maiolica che hanno come soggetto non solo Madonne. Non manca neppure (in sintonia con l’anno dantesco) un ritratto di Dante, riprodotto da quello attribuito a Giovanni Del Ponte (primi del ‘400) e raffigurato nel Codice Riccardiano.

La mostra sarà presentata da monsignor Mariano Faccani Pignatelli, direttore dell’Ufficio d’Arte sacra, e dal Pietro Lenzini, artista, critico d’arte e già docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna, autore del testo che segue: “In questi ultimi mesi la produzione ceramica di Franca Navarra, mai interrotta, anzi praticata con assiduità e con risultati tecnico-espressivi di grande livello, è arricchita da una serie di opere, una vera e propria raccolta di targhe dipinte su maiolica, che hanno messo in evidenza la sua maestria.

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Dante e iconografia mariana

La tematica scelta dalla Navarra è liconografia mariana, a cui nel tempo altre se ne sono aggiunte in una variegata tipologia di immagini che attinge all’imponente tradizione pittorica dell’arte del passato e con riferimenti in particolare ai grandi maestri del Rinascimento. L’impresa non è stata semplice, trattandosi di tradurre col mezzo ceramico “ad impasto”, le immagini tratte dalla pittura su tavola o su tela.

La grande stagione della pittura su ceramica si sviluppa a Faenza nella seconda metà dell’Ottocento con manufatti di rara efficacia, soprattutto nella ritrattistica; maestri quali Achille Farina, Angelo Marabini, Tommaso Dalpozzo ed altri vi eccellono con saggi di sorprendente qualità. Una pratica che per i pittori da cavalletto richiedeva una specifica conoscenza tecnica da permettere la realizzazione pittorica sulla maiolica, tecnica che si è andata attenuando fino a scomparire nel secondo Novecento.

Uno degli ultimi maestri di questa pittura assieme a Luigi Fantoni, è stato Fausto Dal Pozzo che si è cimentato con abilità e con opere eccellenti. Franca Navarra che lo ha avuto come docente all’Istituto d’Arte per la Ceramica di Faenza, ha ripreso con coraggio questo tipo di pittura ‘a impasto’: con sapienza e consolidato mestiere ha raggiunto una pregevole resa interpretativa di soggetti complessi che nella traduzione ceramica riacquistano una loro nuova vitalità”.

Rosalba Rafuzzi