In questo particolare momento storico siamo chiamatia partecipare al cammino sinodale della Chiesa italiana, avente come titolo Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missioneLa messa di apertura del cammino sinodale sarà celebrata domenica 17 ottobre, in Cattedrale, alle 18. 

Il cammino avrà un arco temporale che va dal 2021 al 2025. L’obiettivo di un tale cammino è quello di rivitalizzare le comunità ecclesiali come comunione e come missione. Più precisamente, le nostre comunità, con tutte le loro componenti (aggregazioni, associazioni, movimenti), sono chiamate a crescere, a partire da un ascolto il più largo possibile, nella comunione sinodale con Gesù Cristo e tra di loro, per risvegliare la coscienza missionaria, per riaccendere la passione pastorale, per annunciare il Vangelo in un tempo di rinascita. A fronte di questi obiettivi ogni componente della Comunità cristiana deve porsi le domande: è vivo in tutti noi il senso del camminare insieme? Comequesto camminare insieme si realizza nella nostra Diocesi? Quali passi lo Spirito santo ci invita a compiere per crescere nel nostro «camminare insieme»? Fra qualche tempo saremo tutti invitati a costituire dei gruppi sinodaliper confrontarci su alcuni nuclei tematici che sono già stati individuati e che saranno distribuiti, al fine di capire il senso del cammino sinodale, le modalità del suo attuarsi, i traguardi da raggiungere per vivere sempre più una sinodalità a servizio della missione della Chiesa. La sinodalità ci aiuterà – come singoli e come gruppi associativi – a essere “Chiesa in uscita”(EG 49). 

Domenica scorsa abbiamo celebrato i 100 anni dello scoutismo cattolico faentino. San Giovanni Paolo II definì l’Agesci “associazione di frontiera”per la capacità di avvicinare ragazzi e famiglie lontane dalla fede e dalla pratica religiosa. Sperimentando la sinodalità missionaria anche l’Agesci diventerà più capace di curare una nuova evangelizzazione, l’educazione alla fede. Solo così si potranno abilitare i propri membri ad affrontare le sfide che la cultura odierna pone alla Chiesa e alla società, senza paura di andare controcorrente. Il discernimento sarà sempre più uno stile di vita con il quale orientare le scelte educative dei Gruppi e la vita dei Capi, spesso segnate da fragilità e fatiche.

Auguro a tutti un buon cammino, in particolare un buon cammino sinodale, per diventare sempre più Chiesa giovane, capace di annunciare e testimoniare Gesù Cristo in questa Diocesi.

Mario Toso, vesovo