Dare corpo, nella costruzione della società, alla dimensione sociale della fede, mediante il coinvolgimento di tutte le componenti ecclesiali. Sabato 9 ottobre è stato presentato in Seminario il libro Dimensione sociale della fede a cura del vescovo Mario Toso.

All’evento, moderato dall’incaricato alla Pastorale Scolastica Daniele Callini, ha partecipato anche Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali. Nel corso della serata sono intervenuti anche alcuni studenti di Dottrina sociale. In particolare Matteo Babini e Luca Ghirotti che hanno frequentato a Bologna il corso di Morale sociale e che hanno lasciato la loro testimonianza. Riflessioni utili a prepararci alla Settimana sociale dei cattolici “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro e futuro” in programma a Taranto dal 21 al 24 ottobre.

La testimonianza di Matteo Babini

Il Signore ci ha fatto conoscere «il mistero della sua volontà: ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra». Questa frase che apre la lettera di san Paolo agli Efesini ci mette in guardia dal predicare una fede che non ha nulla da dire alla vita quotidiana dell’uomo perché tutto ciò che è presente nei cieli e sulla terra deve essere ricondotto a Cristo, nostro capo e salvatore.

Nel vangelo il Signore ci viene presentato come Colui che ci dona la salvezza, in termini materiali con una guarigione fisica e in termini spirituali con la conversione della vita di chi gli sta di fronte. Questo doppio livello di guarigione è sempre associato ancorché spesso non esplicitato. La rivelazione, dunque, ci presenta un Signore che vuole la salvezza di tutto l’uomo, una salvezza integrale.

Con la consapevolezza della salvezza a cui il Signore ci vuole condurre, la nostra missione di cristiani è di annunciarla con forza e di mettere in atto azioni concrete perché si realizzi. Con lo studio della Dottrina sociale della Chiesa ho potuto comprendere che, in quanto battezzato cioè incorporato a Cristo, mi è data una vocazione sociale e mi sono offerti gli elementi per il discernimento sociale (vedere, giudicare, agire, celebrare).

L’oggetto principale della nostra missione devono essere le relazioni: famiglia, lavoro, economia, politica, mass media, associazionismo. Solo così sarà evangelizzazione di tutto l’uomo. Per compiere ciò occorre essere formati, per plasmare la catechesi e l’educazione dei giovani in modo da far emergere questa vocazione sociale. Ciò è ancora più urgente in una società in preda all’individualismo libertario e utilitario come è la nostra occidentale.

La testimonianza di Luca Ghirotti

Noi molte volte siamo tanto autocentrati da pensare di poterci costruire un pensiero originale da soli. Molto spesso non vediamo il dono di persone che ci hanno preceduto e che soprattutto con le loro scelte hanno scoperto un pensiero e plasmato un sistema valoriale. Non abbiamo la pazienza e l’umiltà di metterci in ascolto delle loro gesta e delle loro parole.

In un mondo di influencer e follower la Chiesa è andata alla ricerca di quei cristiani che hanno saputo incarnare il Vangelo nella storia e con umiltà e originalità si è fatta follower. Nella Dottrina sociale scorgiamo il volto umile della Chiesa in ascolto di Gesù Cristo, redentore di tutto l’uomo, e capace di domandare prova delle sue scelte.

Una Chiesa che si mette in ascolto della sapienza dei santi come san Vincenzo de Paoli, il beato Giuseppe Toniolo, san Giovanni XXIII, san Paolo VI, san Giovanni Paolo II, Giorgio La Pira, Alcide De Gasperi, Jacques Maritain, Emmanuel Mounier, don Lorenzo Milani. Papi, laici e presbiteri, che hanno speso la vita per gli amici nella sequela del Maestro. La Chiesa li ha ascoltati.

Allora, perché non vogliamo salire sulle spalle dei giganti che ci hanno preceduto? Perché nella formazione del nostro pensiero non ci fidiamo della Chiesa, dei suoi santi e dei suoi eroi? Con la lettura del volume Dimensione sociale della fede sono stato molto aiutato ad andare in profondità nella realtà sociale che abito. Ne ho scoperto i cardini antropologici, le radici cristiane, la direzione, la parabola intrapresa dall’Europa nell’epoca contemporanea.

Per usare un’immagine descriverei la situazione delle nostre generazioni come escursionisti che si trovano ad affrontare un tratto di sentiero esposto. Lo strapiombo fa paura ma nessuno può attraversarlo al posto nostro.

La Dottrina sociale della Chiesa è una guida esperta che ci incoraggia facendoci vedere che altri nella storia hanno attraversato sentieri simile a quello che sta davanti a noi. È una guida che ci equipaggia, ci mostra il percorso sulla cartina e ci svela la saggezza di chi conosce la montagna perché ha ascoltato l’esperienza di tanti escursionisti.