Domenica scorsa la comunità russiana ha salutato suor Angela, suor Piera e suor Ernesta. E con loro ha salutato le suore del santo Giuseppe Cottolengo dopo quasi 110 anni di servizio ricevuto sotto varie forme. Da quello iniziale in ospedale, protrattosi per decenni, a quello per bambini e anziani svolto fino a questi nostri giorni.

La messa delle 11, svoltasi sotto il tendone dell’Oratorio, si è conclusa con alcuni saluti introdotti dal celebrante don Pietro, il parroco, che ai ringraziamenti per le sorelle in partenza ha aggiunto quelli per la loro Congregazione per quanto fatto a favore di Russi e dei suoi cittadini. Invitando anche a pregare perché, al di là del saluto resosi ora necessario, possa invece riproporsi proprio a Russi una presenza di vita consacrata femminile. Una presenza di cui c’è bisogno in quanto concreto richiamo al Signore.

Sabrina Mansi ha portato il saluto della comunità cominciando col ricordare nelle sorelle la centralità della preghiera, come aveva cura di affermare il Cottolengo: “La preghiera vi fa cari a Dio”. E poi “La cura per la liturgia e la sacrestia, il servizio per la catechesi dei ragazzi, gli incontri con i bambini dell’asilo, la preziosa attenzione verso gli ammalati”. Ne è scaturito un grande ringraziamento “per il segno visibile di gratuità, servizio, obbedienza e fede che siete state per tutti noi”. Così che non poteva non terminare rassicurando preghiere e chiedendo preghiere “perché impariamo a essere sempre più protagonisti attivi della nostra comunità e sul vostro esempio, impariamo a servire con l’amore, la gioia, la fedeltà e l’entusiasmo che viene da Dio”.

La vice sindaco Maria Grazia Bagnoli ha portato il ringraziamento e il saluto dell’Amministrazione comunale. In apertura ha confessato la fatica di trovare parole adeguate per sottolineare come le suore del Cottolengo “abbiano saputo donare in questi anni a tutti noi una parola benevola, momenti di autentico conforto e riparo, dedicandosi sempre con abnegazione e umanità prima di tutti ai più fragili e a chi ne aveva necessità”.

Ha poi detto: “Ci mancherà di loro ogni sorriso gentile ed anche solo il vederle passeggiare per le vie del centro storico”. Richiamando una frase di Lucia Sassi (Sarà difficile e triste non poter chiamare più: suora), Bagnoli ha aggiunto: “ed entrando in chiesa, non potervi vedere più nel primo banco”. Ha comunque promesso l’impegno a coltivare ogni giorno i valori di vita di cui le suore sono state “instancabili testimoni e che ci avete trasmesso in modo indelebile”. Al punto da esprimere un sincero abbraccio dell’intera città: “Qui avrete sempre una famiglia che vi vuole bene”.

Oltre al saluto della madre provinciale, intervenuta per l’occasione, suor Ernesta ha letto un saluto suo e delle consorelle che operavano qui a Russi, e ha ricordato come papa Francesco, in momenti come quelli di un saluto, inviterebbe a “Guardare il passato con gratitudine, vivere il presente con passione e abbracciare il futuro con speranza”. E ha garantito preghiere per il bene della nostra comunità.

A cura di Giulio Donati