Stasì trancvèl, non ce l’ho con Alfonso, come potrebbe far pensare il titolo di questo articolo! A m’avì da scusê, mo a met al mã avãti, casomai qualcuno di voi fosse di quelli che sui giornali leggono soltanto i titoli o poco altro per poi ricamarci sopra come ci pare e piace.

Ch’ a n’ andiva miga a mètar fura dal ciàcar! Ci mancherebbe solo che io andassi a parlar male del mio amico Alfonso! Ci conosciamo dalla metà degli anni ‘70, dai tempi del GATER, l’associazione a cui aderivano le nostre filodrammatiche parrocchiali di cui Alfonso divenne poi anche presidente, succedendo al nostro Giuliano Bettoli che ne era stato il promotore. Questo potrebbe già bastare, ma ci voglio aggiungere anche le tante recite che abbiamo fatto insieme dopo che lui, negli anni ‘80, entrò a far parte della Berton e l’aiuto, totalmente disinteressato, che ci diede per la realizzazione del Teatro dei Filodrammatici di cui è ancora un attivo e sempre presente socio fondatore. Detto questo passo a Bõ… bõ da gnit!, il suo nuovo libro a cui si riferisce proprio il titolo dell’articolo.

Alfonso è una di quelle persone che non son buone di star ferme, l’è un scazignì e l’ha al mã in pasta in mille cose! Sarà perché (è lui stesso che lo dice nel suo libro), dopo aver patito tanto sonno negli anni della gioventù per conciliare il mestiere di fornaio con la sua innata passione per il teatro, adës ch’ u s’è stasunê u n’è piò bõ d’ durmì, così ha modo di impegnarsi in questo e in quello.

Oltre a portare avanti da decenni tutta l’attività degli Amici del Teatro, la filodrammatica di Cassanigo, come autore dei testi, regista, attore e factotum, è impegnato in tante iniziative della parrocchia e in quelle che vanno a sostegno e valorizzazione del nostro dialetto romagnolo. Organizza eventi estivi nella bella cornice del giardino di casa sua, messa a disposizione anche per le riprese di Romagna Slang, quella geniale serie di spot su tante espressioni dialettali (ideata e organizzata dalla Schürr e visibile su YouTube) di cui è protagonista ed è più che mai attivo su Facebook dove posta i suoi pensieri e li condivide con tanti amici, in dialetto naturalmente!

E proprio questi suoi pensieri li ha raccolti già una prima volta in Pinsir d’ un òman d’ serie B, uscito nel 2019 (Tempo al Libro editore); quest’anno ha fatto replica con Bõ… bõ da gnit! (Tempo al Libro editore) ancora fresco di stampa.

Qualcuno, a cuntintej tòt l’è una bëla fadiga, ha commentato che due titoli così fanno pensare che Alfonso e’ sèja un sgraziadaz. Niente di più sbagliato, chi lo conosce sa bene che non è così!

Se poi ve li andate a leggere i suoi pensieri, lo capirete ancora meglio e in qualcuno ci troverete anche un po’ di voi stessi.

I ricordi, le sensazioni, le emozioni che affiorano dalle pagine di questo suo ultimo libro appartengono anche a tanti di noi con una differenza però, cosa di non poco conto: Alfonso ha trovato in Facebook e nel dialetto la molla che gli consente di esternare quei sentimenti che i più di noi continuano a tenersi dentro.

Lui poi ci mette una sua particolarissima autoironia che attira la simpatia di tanti e glielo fa sentire vicino! Che questo succeda lo si tocca con mano ad ogni presentazione di su pinsir.

Durante l’ultima, quella di Bõ… bõ da gnit!, la sera del 1° di agosto di quest’anno, Alfonso con una disponibilità e uno spirito organizzativo di cui solo lui è capace, ha accolto nel giardino di casa sua a Cassanigo una marea di amici che hanno condiviso con l’autore lo spirito dell’iniziativa.

Come ho scritto anche nella prefazione al suo libro, ce ne fossero d’ j’ óman d’ serie B o Bõ… bõ da gnit coma e’ nòstar Alfonso: e’ mónd e zirareb pr’ un êtar vers! Ringraziandolo per tutto quello che ha fatto e che continua a fare, gli auguro d’ tni bòta e d’ andê avãti cun i su pinsir.