Estate non è solo sinonimo di evasione. Anzi. Una delle attività proposte e seguite è quella della lettura. Il maggior tempo a disposizione offre l’occasione a tanti per tuffarsi nella lettura di un buon libro. Su questa attività, che non sopporta l’imperativo, come indicato nell’intervista qui sotto, abbiamo sentito il parere di Ernesto Diaco, cesenate trasferitosi a Roma dove è direttore dell’ufficio nazionale della Cei per l’educazione, la scuola e l’università. Sulle nostre colonne, ogni 15 giorni Diaco tiene la rubrica “Villaggio globale”, e scrive per il Corriere Cesenate da alcuni decenni. Per oltre vent’anni ha ricoperto il ruolo di vicedirettore del giornale.

Intervista a Ernesto Diaco

Ernesto, tra i tanti propositi dell’estate, molti si danno quello della lettura. La realtà è davvero questa? Si legge di più in estate?
Il maggior tempo a disposizione, a casa o nei luoghi di vacanza, e le ore di luce in più sono elementi che possono incentivare la lettura. Per i ragazzi e i giovani influisce anche la scuola, con i titoli suggeriti o richiesti dagli insegnanti, sperando che non si riduca a un “lavoro forzato”: Pennac dice che il verbo leggere non sopporta l’imperativo. Non credo, però, che esista un tempo più favorevole di un altro. La lettura è una palestra sempre aperta per il cuore, la mente e lo spirito.

Cosa si può trovare tra le pagine di un buon libro?
Più che fra le pagine del libro, direi dentro di noi. Mentre lo sfogliamo, è come se leggessimo noi stessi e il momento che stiamo vivendo, e quindi il valore che diamo alle cose, i nostri desideri, i timori, le certezze e i punti interrogativi, ciò che vorremmo essere o provare. Un libro può essere fonte di felicità e anche di responsabilità.

Meglio la carta o l’online? Che differenza si può trovare?
Leggere su carta o su un dispositivo elettronico non sono del tutto la stessa cosa, e questo è uno dei motivi per cui il libro digitale non manderà mai in pensione quello cartaceo. Sono due modi diversi di leggere. Secondo gli esperti, leggere su carta permette una maggiore concentrazione e, oltre ad affaticare meno la vista, aiuta a ricordare. La lettura digitale è più veloce e frammentata, l’occhio si muove diversamente. Non è un caso se anche i libri elettronici tendono a riprodurre esattamente la pagina stampata. Va però aggiunto che gli ebook, più leggeri ed economici, hanno contribuito molto ad aumentare la platea dei lettori e costituiscono ormai la metà dei libri venduti.

La lettura è evasione o cos’altro?
Parafrasando Emilio Salgari, si può dire che leggere è come viaggiare senza la seccatura dei bagagli. E un viaggio può essere affrontato per evadere, per motivi di lavoro, per imparare, per curiosità, per incontrare qualcuno. La metafora è forse inflazionata, ma rende bene la ricchezza che l’esperienza della lettura offre. Se poco fa insistevo sul fatto che ci fa rientrare in noi stessi, ora sottolineo che ci aiuta anche ad uscire dal nostro guscio, mettendoci a contatto con situazioni, idee e realtà che non conoscevamo. Se poi leggere è una passione, diventa impossibile non condividerla con altri.

Tra saggi e romanzi, cosa preferire e perché?
È una domanda a cui è impossibile rispondere; ognuno di noi ha interessi e gusti personali che lo portano verso un genere o un altro. Dipende anche dalla fase della vita o dal momento che si sta vivendo. Per quanto mi riguarda, sono entrambi presenti in libreria e sul comodino. E poi non dimentichiamo che esistono anche libri di poesia, illustrati, biografici, fumetti…

Il lockdown avrebbe ridato fiato ai libri. Come sarà il prossimo futuro?
Le ultime rilevazioni sono incoraggianti. I primi tre mesi del 2021 hanno registrato un incremento del 26 per cento di vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Tra l’altro a questo risultato hanno contribuito in buona parte i giovani, grazie alla 18App, il buono di 500 euro rilasciato ai ragazzi per acquisti nell’ambito della cultura. Ciò non significa che tutti i problemi del settore editoriale siano risolti, permangono infatti grosse differenze a livello territoriale e non solo. Motivo in più per continuare a promuovere la lettura in tutti i percorsi formativi, compresi quelli ecclesiali.

Fede e libri: quale rapporto? I credenti leggono ancora? E cosa?
Dopo anni di grande difficoltà, negli ultimi mesi l’editoria religiosa è cresciuta allo stesso ritmo dell’intero comparto. È un segnale importante che spero si confermi e si consolidi. Ciò non significa che i credenti leggano solo libri a tema spirituale o religioso, che tra l’altro è sempre più diffuso anche nei cataloghi degli editori laici. Leggono (o non leggono) come gli altri, e come tutti privilegiano gli autori più noti, compresi alcuni “maestri” riconosciuti di spiritualità. D’altra parte leggere è importantissimo per il proprio cammino di fede. Quelli della mia generazione hanno certamente alcuni titoli e autori a cui sono legati e a cui si sentono debitori per la propria vita cristiana. Sinceramente non so se i giovani delle nostre parrocchie e associazioni, oggi, facciano la stessa esperienza.

Leggere crea comunità? Cristiana e cittadina?
Leggere è certamente un atto personale e anche intimo, ma ciò non toglie che abbia conseguenze sulla vita sociale e che possa avvicinare le persone e perfino stabilire dei legami. Per confermare quanto dicevo poco fa, ricordo con grande piacere l’esperienza di un gruppo di lettura che facemmo in parrocchia oltre trent’anni fa. C’erano giovani e adulti, ci incontravamo una sera alla settimana per leggere e dialogare. A me è servito molto, conservo ancora gli appunti.

Infine un consiglio da amico: cosa non può mancare in valigia? Un suggerimento per gli adulti e uno per i giovani.

A caldo risponderei di portare: un classico della letteratura, un libro prestato da un amico e un volume inserito per sfizio, scelto seguendo intuizione e curiosità. Se proprio vuoi dei titoli, suggerisco “La vita si impara” (De Agostini) in cui Alberto Pellai ha raccolto le sue riflessioni durante il lockdown e, soprattutto per i giovani ma non solo, il romanzo di don Alberto Ravagnani, “La tua vita e la mia” (Rizzoli). Io ho scelto anche di rileggere le Lettere di Etty Hillesum, un’esperienza che tutti dovrebbero fare.

a cura di Francesco Zanotti