La Fraternità Francescana e Cooperativa Sociale Frate Jacopa con il patrocinio del Comune di Predazzo e la collaborazione della Libreria Lagorai e della Biblioteca Comunale di Predazzo promuove in questi giorni il convegno “Dall’io al noi: il cammino della fraternità e dell’amicizia sociale”. L’evento, inaugurato il 23 agosto, è in corso nell’aula magna del Municipio fino 27 agosto ed è possibile seguire gli interventi in diretta sulla pagina Facebook “Comune di Predazzo”.

Tra i relatori del convegno anche il vescovo di Faenza-Modigliana monsignor Mario Toso, già segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, che nel suo intervento di martedì 24 agosto ha trattato il tema Dall’io al noi: fraternità e democrazia.

La crisi delle democrazie nel contesto della pandemia

“Nel contesto della pandemia, causata dal Covid-19 – ha detto il vescovo Mario Toso nel suo intervento – le democrazie del mondo stanno vivendo una crisi profonda, interrelata con altre crisi come quella economica, climatica, alimentare, migratoria. Una tale crisi è indotta da fattori interni o esterni, che in forza della gravità della situazione e dell’urgenza di decisioni da prendere in vista della sicurezza sanitaria, ne hanno messo alla prova i processi democratici”.

Il passaggio dall’io al noi

“Nel suo insieme, l’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco – prosegue monsignor Toso – offre la descrizione dei principali fattori di crisi delle attuali democrazie e, nello stesso tempo, indica ciò che è indispensabile per rafforzarle, come ad esempio una migliore vita politica che si struttura e si commisura alla dignità delle persone, alla loro libertà e al loro compimento umano in Dio. In particolare, papa Francesco segnala la fecondità della relazione fraterna quale legame sociale necessario a rafforzare la propria vocazione di cittadini, ma anche il senso di appartenenza. La nostra vita sociale e, in specie, la vita democratica sussistono ove ci sono legami forti, comunione morale tra i molti «io» e i «noi di persone», carità e fraternità, oltre che verità e libertà, giustizia sociale”.

Il fine della democrazia

“Nella democrazia, al primo posto, prima delle istituzioni, delle regole procedurali e delle stesse religioni, stanno le persone, i gruppi di persone, con la loro dignità, la loro libertà e responsabilità. Le persone e i vari «noi di persone», unificati liberamente e moralmente in un popolo, sono i soggetti che originano e orientano i vari processi della democrazia verso il bene comune. Lo sviluppo integrale, sostenibile, inclusivo è il fine”.

Monsignor Toso: “La fraternità è il principio architettonico della democrazia”

“La fraternità – secondo il vescovo il Mario – è il principio architettonico della democrazia. La fraternità, vissuta in pienezza nelle molteplici relazioni interpersonali e comunitarie, nelle diverse istituzioni e nei vari settori della vita umana, appare in grado di rifondare i nostri legami sociali e di rilanciare un progetto utopico comune, un progetto democratico, al di là di individualismi asociali ed amorali che inquinano spesso il comportamento di singoli o di gruppi chiusi in se stessi. Una democrazia per la persona è democrazia fondata sulla maturità culturale, civile e morale delle persone e delle comunità, dei vari gruppi di appartenenza. La traduzione socio-politica di questa impostazione personalista invoca la fraternità e favorisce lo sviluppo delle comunità intermedie, in una interdipendenza che tende al migliore equilibrio possibile, in modo da evitare l’isolamento dell’individuo contrapposto alla massa e la contrapposizione corporativistica dei gruppi”.

Gli ultimi interventi del convegno di Predazzo

Venerdì 27 agosto il convegno prevede alle 17 l’intervento di don Bruno Bignami, direttore Ufficio Nazionale Cei Pastorale sociale e del lavoro, “Camminiamo in una vita nuova. La transizione ecologica per la cura della vita”. A seguire l’intervento del sindaco di Predazzo, Maria Bosin.