“Non un optional, ma un servizio educativo importante che si pone in continuità con la scuola”. Con queste parole l’assessore all’Istruzione di Faenza, Martina Laghi, commenta l’operato dei Cre e Grest estivi che si sono svolti nell’estate 2021, “realtà che hanno svolto un ruolo fondamentale per rispondere ai bisogni delle famiglie e dei ragazzi, ancora più importanti nell’epoca del Covid”.

In tutto una trentina i Cre estivi svolti finora

In tutto sono stati 23 i gestori di centri estivi operativi all’interno del Comune di Faenza – suddivisi tra associazioni sportive, culturali e sociali, ma anche parrocchie e altre realtà – che hanno promosso complessivamente una trentina di Cre.  La media di iscrizioni settimanali è stata di 1.350 bambini. “Un numero che ci indica quanto forti fossero i bisogni delle famiglie – prosegue l’assessore -. In particolare per quelle in cui entrambi i genitori lavorano. Trovare un luogo nel quale si sentano tranquilli di lasciare i propri figli è importante, ma i Cre offrono risposte non solo per quanto riguarda i bisogni pratici. Sono luoghi nei quali creare occasioni di socialità e spazi educativi di crescita, e si pongono in continuità con l’attività scolastica”.

Il Comune ha sostenuto i gestori con un bando da 52mila euro

Al centro ci sono loro, ragazzi e ragazze. “I bambini all’inizio sono arrivati ai Cre molto disorientati – spiega Laghi – non abituati a rivivere quell’ambiente di gioco e di squadra. Anche loro si sono dovuti riadattare a una socialità che si era persa”. Luoghi in cui le regole delle normative anti-Covid sono state rispettate pienamente e in maniera serena, con l’appoggio costante delle famiglie. Per supportare i gestori nell’applicazione delle normative, il Comune ha promosso quest’anno un bando da 52mila euro per i gestori dei centri estivi, che si aggiunge al bando per le famiglie di conciliazione vita-lavoro della Regione Emilia-Romagna che poteva arrivare a un contributo fino a 336 euro. “Per quest’ultimo – dice Laghi – le richieste faentine sono state circa 600″.

Il rapporto tra volontari e bambini indicato dalla legge doveva essere di uno a venti, ma il rapporto in tante realtà faentine è stata più basso, fino a uno a dieci. Tra i volontari che hanno partecipato ai Cre estivi anche i giovani volontari del progetto di Lavori in Unione, ragazzi dai 16 ai 19 anni.

Foto: Cre estivo a Santa Maria Vecchia, con il vescovo Mario e don Marco Donati