Dal mese di dicembre la Caritas parrocchiale dispone di una sede propria, staccata dalla parrocchia, situata su una via di passaggio con molto traffico, di fronte al Duomo. La sede, in piazza Cesare Battisti 1, comprende tre stanze che prima erano adibite a negozio di generi alimentari, ed è stata denominata Punto Amico.

Il ‘punto’ fa da ‘contenitore’ per molte altre associazioni caritatevoli, le quali, non disponendo di proprie sedi, possono svolgere riunioni, esposizioni e attività, e gestire i propri sportelli in questa sede parrocchiale. Le associazioni rimangono autonome, ma agiscono di concerto con la Caritas nella cura delle emergenze e nella solidarietà di vicinato.

Recentemente nuovi sportelli e servizi sono stati aggiunti nel contesto di Punto Amico. Ad esempio, lo sportello, curato dalla Confraternita di San Vincenzo, Contro lo spreco condividi, aperto il lunedì dalle 16.30 alle 18, e che si occupa di raccolta e re – distribuzione di eccessi alimentari. A tal proposito abbiamo intervistato Manuele Malavolti, giovane agricoltore di 29 anni che rifornisce questo sportello coi prodotti della sua azienda.

L’intervista a Manuele Malavolti

Manuele, sei agricoltore da quanto tempo?

La passione per il mio lavoro è nata dopo la scuola. Da sette anni ho una azienda agricola in via Provinciale Tredoziese e, assieme a mio fratello, facciamo anche vendita diretta di prodotti ortofrutticoli freschi, confezioni sottolio e confetture di nostra produzione. Questa soluzione permette ai consumatori di sapere dove sono prodotti gli ortaggi e la frutta che acquistano.

Durante la pandemia come ve la siete cavata?

La pandemia non è stato un problema perché i grossisti e i commercianti hanno continuato ad acquistare la nostra produzione, mentre con i dipendenti, per quanto riguarda la raccolta dei prodotti, abbiamo avuto dei forti disagi.

Cosa porti a Punto Amico?

Nella mia azienda coltivo frutta e kiwi, lo scalogno di Romagna Igp e abbiamo un orto recentemente ampliato con ortaggi di stagione, e un appezzamento di uliveto. A Punto Amico porto gli esuberi della frutta e della verdura, i prodotti non perfetti, per non sprecare e buttarli. Magari hanno una piccola imperfezione, ma sono più che buoni. Di recente anche Alberta Tedioli, “raccontatrice di storie”, il giovedì mattina dalle 10 alle 11, ascolta e racconta storie a Punto Amico.

Che attività svolgi a Punto Amico?

A me piace ascoltare. E alle persone anziane che arrivano a Punto Amico piace raccontare episodi e aneddoti autobiografici, relativi al proprio mestiere, a quello che facevano e come vivevano. Così emergono particolari che i giovani neanche li sognano, e si rivelano un piccolo patrimonio di storia e tradizioni… Gli anziani hanno la capacità di trasmettere nei loro racconti delle situazioni che per i giorni nostri sono incredibili, vanno testimoniate ai giovani. Il nostro presente è un anello che si deve ricongiungere a tanti anelli che formano la nostra storia,

a cura di Roberta Tomba