Imprenditori capaci di guardare non solo ai bisogni del mondo di oggi, ma a quello di domani e di dopodomani. E un territorio che non ha paura di innovare sperimentando in settori diversi – dalle vetture di Formula 1 agli aerotaxi di ultima generazione – mettendo in rete idee e competenze. Un approccio che, giorno dopo giorno, ha costruito in Emilia-Romagna quella che è oggi a tutti gli effetti la Carbon Valley, un distretto di primo piano a livello internazionale che guarda alle sfide del futuro senza paura di competere con colossi mondiali. Anche Faenza è protagonista con realtà come Bucci Composites, azienda che da trent’anni opera nel settore dei materiali composti. Con Andrea Bedeschi, direttore generale della società, gettiamo uno sguardo su passato, presente e futuro del distretto del carbonio.
Passato: come nasce il distretto del Carbonio in Emilia-Romagna
Quali sono le fondamenta dalle quali è nato il distretto del carbonio in Emilia-Romagna?
La fibra di carbonio si sviluppa dal settore dell’aeronautica militare negli anni ’50 per poi innestarsi in altri ambiti come quello della Formula 1 e oggi ha un utilizzo molto esteso. Non è un caso che l’Emilia-Romagna, terra di motori, rappresenti un distretto di primo piano a livello mondiale. L’innovazione messa in campo ogni giorno dalle scuderie nel migliorare le prestazioni delle vetture ha permesso di sviluppare la ricerca sui materiali compositi, e la regione è diventata molto attrattiva per le aziende che operano nel settore. Per quanto riguarda Faenza, abbiamo la fortuna di avere avuto una persona che ha innescato questo processo: Gian Carlo Minardi. Non è certamente l’unico motivo, ma sarebbe impensabile pensare al distretto dei materiali compositi a Faenza senza la F1 e il Minardi team. Poi c’è voluta l’energia di tanti imprenditori. Oggi in Italia non siamo secondi a nessuno nel mondo in questo ambito.
Presente: i settori in cui vengono impiegati i materiali avanzati
Il Gruppo Bucci come si inserisce in questo contesto?
In generale, i settori principali nei quali vengono applicati i materiali compositi, tra cui la fibra di carbonio, sono quelli dell’aeronautica, dell’automotive e dell’eolico, anche se quest’ultimo settore è molto altalenante in quanto risente dei flussi degli incentivi statali. Il nostro settore principale resta quello automotive, con le componenti per auto di serie su livelli medio-alti. Quest’anno lanceremo sul mercato un cerchione auto in carbonio, tra i primi a riuscire in questa impresa che permette un risparmio di perso di 6 kg per ruota. Guardiamo con attenzione anche al settore aeronautico in grande sviluppo, con tassi di crescita del 5-8%.
Quali sviluppi vede per il settore dell’aeronautica?
In particolare la mobilità aerea urbana. Non è un futuro così lontano quello di aerotaxi che saranno costruiti in fibre di carbonio e che voleranno nelle grandi metropoli. E su questo non bisogna perdere terreno. Già si stanno muovendo molte realtà all’estero, colossi come Amazon e Google. Essendo un mercato nuovo, si apre allo stesso tempo anche la sfida della regolamentazione del settore.
Futuro: l’importanza della formazione
Come riuscire oggi a competere con altri distretti mondiali?
Bucci Composites ha 250 dipendenti e da 30 anni operiamo nel settore dei materiali compositi. Non sarebbe possibile essere all’avanguardia se ci fermassimo a essere braccia che realizzano pezzi. Abbiamo bisogno di competenze e approcci specifici. Per un distretto come quello della Carbon Valley, dotarsi di una filiera di formazione è essenziale. Già dieci anni fa il Gruppo ha avviato un dialogo con l’Università di Bologna per dare il via al Master in materiali compositi ed è stata una delle prime formazioni di alto livello di questo tipo. Il Master si inserisce all’interno di un sistema che parte già dagli istituti superiori: grazie al supporto di alcuni professori dell’Itip Bucci si sono avviati progetti come le Vap (vetture a pedali) o l’Eco Shell Marathon. E in futuro si prevede la realizzazione di un laboratorio dedicato proprio ai materiali compositi. Inoltre Alpha Tauri sta sviluppando un progetto di Ifts, corsi annuali di formazione tecnica post-diploma. Si cerca di coprire tutti gli step della formazione: scuola, post-diploma, post-laurea.
Dossier sul distretto del carbonio
A Faventia Sales il convegno sui materiali avanzati con Guido Crosetto e l’assessore regionale Colla
La corsa di Alpha Tauri nella sfida tra distretti industriali