È partito il 16 giugno l’esame di maturità per 490 mila studenti. Prevede un “maxiorale” a partire da un elaborato realizzato dal candidato relativo alle materie di indirizzo… e poi cos’altro? Abbiamo fatto qualche domanda a Gaia Berti, studentessa di V del Persolino-Strocchi sezione grafica.

Com’è stato prepararsi per l’esame di maturità in questi mesi?

Inizialmente complicato. Quando si era in Dad era facile distrarsi e non prestare attenzione a ciò che i prof dicevano, di conseguenza anche studiare era più faticoso. Fortunatamente la didattica è diventata al 50/50 e abbiamo avuto l’occasione di poter passare gli ultimi mesi in presenza, faccia a faccia coi prof, nonostante ciò però è stato difficile tornare a studiare normalmente.

Qual è stato l’elemento più complicato da preparare?

I vari collegamenti con l’elaborato grafico. Devi collegare al meglio una serie di argomenti a tua scelta, che comprendano almeno le materie d’esame. Inoltre devi controllare se il discorso e i collegamenti filano. La parte dell’esame che mi preoccupa di più è quella finale, in cui ci mostrano un’immagine e poi sta a noi trovare più collegamenti possibili con le materie. Mi preoccupa anche che il commissario esterno cominci a domandare cose che magari sul momento non ricordo a causa dell’ansia.

Su cosa hai preparato la tesina?

Porto l’etichetta del vino “Gentil Rose”. Ho cercato dei collegamenti partendo dall’Art Nouveau, da cui avevo preso spunto, e che alla fine mi hanno portato a realizzare una tesina incentrata sull’800.

I prof vi hanno dato una mano nella preparazione?

Fin dall’inizio dell’anno si sono fatti in quattro per noi, anche prof che era il primo anno che avevamo. Sono stati tutti disponibili, hanno organizzato meet di ripasso e durante l’ultimo mese ci hanno aiutato a realizzare la presentazione per l’esame. Sono stati disposti a ripetere quegli argomenti in cui ci sentivamo più insicuri.

Qual è stato il valore che la scuola ti ha lasciato in questi anni?

L’adattarsi a ogni inconveniente con il cliente: fin dal primo anno ti insegnano a prestare attenzione alla scadenza di una consegna.

Quali sono i tuoi piani per il futuro?

Pensavo di provare a entrare all’università. Ho intenzione di fare l’esame di ammissione per didattica e comunicazione dell’arte (Accademia di belle arti).

Simona Vaheva