L’anno scolastico va verso la chiusura e il trasporto pubblico locale si è dovuto adattare alle esigenze della pandemia. Con Davide Missiroli, direttore della Cooperativa Trasporti di Riolo Terme, tracciamo un bilancio di questo anno.

Intervista a Davide Missiroli, presidente coop. Trasporti di Riolo

Quali le criticità maggiori che avete vissuto nel vostro ambito?

Il nostro settore ha subito un contraccolpo forte e un azzeramento totale del comparto delle aziende private che solitamente svolgono servizi turisti. La capienza al 50% ha provocato non poche difficoltà. Da lunedì scorso in Emilia-Romagna sono stati riattivati i servizi aggiuntivi per il trasporto scolastico con circa 600 bus in più messi a disposizione a partire da settembre dalle nostre imprese private e cooperative, con corse raddoppiate o triplicate per consentire il rispetto della capienza al 50%. È con soddisfazione che in Emilia-Romagna non sono state riscontrate irregolarità a seguito delle visite avvenute sui mezzi.

Cosa ci portiamo dietro di positivo dall’esperienza Covid-19?

La sinergia tra istituzioni, imprese pubbliche e private ha consentito di poter rispondere alle esigenze di studenti, famiglie e lavoratori nel pieno rispetto delle regole. Ora non si può più pensare di poter aggiungere bus per aumentare il servizio. Abbiamo condiviso in accordo con le istituzioni e gli istituti comprensivi la possibilità di poter terminare l’anno scolastico 2020/21 con il 70% di didattica in presenza. Il vero tema è essere pronti per il prossimo anno scolastico.

Cosa avete pensato?

Come Cooperativa Trasporti, stiamo testando l’installazione di apparecchi che utilizzano la tecnologia della ionizzazione in continua dell’aria così da poter chiedere al Ministero di incrementare la percentuale di capienza dal 50% di oggi all’80%. Solo utilizzando nuove tecnologie di sanificazione di aria e superfici mentre l’autobus è in linea potremo consentire di trasportare tutti in sicurezza e permettere agli studenti il 100% di didattica in presenza per il prossimo anno. I risultati delle analisi sono confortanti, ci auguriamo di poter inviare il tutto a Roma entro maggio.

Quale il futuro del trasporto locale?

Il Covid ha posto in evidenza una serie di fragilità strutturali del Paese, tra le quali il trasporto pubblico locale. I benefici del trasporto pubblico sono molteplici ed evidenti: riduzione della congestione stradale, del traffico e dell’inquinamento, ma anche una generale convenienza economica per famiglie, imprese e collettività. Il tema è però la mobilità nel suo insieme, analizzando e studiando diverse modalità di integrazione del servizio pubblico con le altre forme di mobilità, fino a favorire ad esempio lo sviluppo di attività di mobility management prevedendo ad esempio risorse specifiche per le aziende che decidono di unirsi per dare risposte di mobilità collettive ai propri lavoratori ad esempio dalla stazione all’area industriale o zona casello autostradale. Dobbiamo intercettare le nuove forme di domanda, c’è l’esigenza di maggiore flessibilità. Il confronto sui Pums dovrà rappresentare uno strumento per la regolazione e la programmazione della mobilità urbana.

Mattia Randi