Ero in sacrestia al Paradiso. Stavo preparando due vesti identiche: due pianete verdi, classiche. Celebravano assieme il proprio anniversario di sacerdozio Romano Ricci e Roberto Fortunato Brunato. Era tutto pronto per la messa e i due iniziarono a vestirsi. Mi si avvicina don Roberto, e con il suo modo di fare sempre scherzoso mi disse: «perché mi hai dato un bavaglio?». La stessa pianeta verde, identica, che a don Romano stava bene, a lui arrivava poco sotto la cintura. Ho riso per giorni interi e, quando mi rincontrava, mi ricordava questo fatto. Il problema è che fu immortalato anche in una foto! È così che ti vogliamo ricordare don Roberto: sempre gioioso, scherzoso e felice. Ho avuto il piacere di conoscerlo prima al Paradiso, poi a Santa Maria Vecchia. E proprio in questa comunità ha condiviso gli ultimi giorni. Ho voluto allora chiedere ad alcuni amici cosa si ricordassero di questo uomo buono, nato il 12 maggio 1939 a S. Marco di Resana, dove ora riposa.

Francesco (30 anni) e Sofia (25 anni) sono due sposi. E proprio don Roberto doveva celebrare il loro matrimonio. «Tra i bei ricordi che ci richiamano alla mente don Roberto, quelli che spiccano sono legati a momenti semplici. Quando abbiamo deciso di sposarci gli abbiamo chiesto di accompagnarci in questo percorso e condividere con noi quel giorno di gioia. I nostri incontri si svolgevano in maniera informale, nel suo salotto o davanti a una pizza. Nonostante la differenza di età ci ha sempre trattati in maniera premurosa e aiutandoci anche in momenti difficili. Anche per questi motivi ci si è spezzato il cuore quando si è ammalato e non ha potuto celebrare il nostro matrimonio».

Carlotta (26 anni) e il suo ragazzo forse un giorno si sposeranno. E così ricorda don Roberto: «Era una domenica mattina estiva, don Roberto era già in sacrestia che aspettava l’inizio della celebrazione. Entrai con il mio fidanzato e parlammo del fatto che quell’anno ci sarebbero stati tanti matrimoni. Don Roberto disse che di matrimoni ne aveva celebrati tantissimi nella sua vita di sacerdote e che l’ultimo doveva essere il nostro, poi si sarebbe fermato. Purtroppo non abbiamo potuto condividere con lui la gioia di questo momento, ma sono sicura che continui ad accompagnarci ogni giorno».

Del suo carattere gioioso ricorda invece Luca, 24 anni: «Sembrava che certe battute le studiasse la notte, così come i tempi comici. Memorabile fu quella volta che si avvicinò a me con un bastone da passeggio e quando, per prenderlo in giro (la cosa era reciproca) su cosa fosse quel bastone, lui con tutta naturalezza rispose ‘è un pastorale in versione ridotta, quasi per un vicario!’».

Eugenia (25 anni) e Gugliemo (30 anni) invece seguono l’Oratorio da tempo. «Quando eravamo ospiti dalle suore di santa Chiara, don Roberto era con noi nei momenti di preghiera. Quando fu il suo turno don Roberto disse che era davanti a un bellissimo tramonto, ed era grato di farlo in mezzo a noi ragazzi». Don Roberto ha riempito i nostri cuori con la testimonianza di chi è davvero alter Christus. Un modello per noi ragazzi che, da lassù, ci guarda e continua a scherzare con noi.