Non solo camminate panoramiche: aperitivi sulla cima di un monte, serate di arrampicata, corsi di cartografia e incontri su fauna e fotografia in montagna. Queste alcune delle proposte già in calendario nate con l’entusiasmo del nuovo gruppo Cai Giovani di Faenza, attivo da maggio scorso. Un’iniziativa sorta dal desiderio di avvicinare i giovani dai 18 ai 35 anni alla montagna e ai suoi infiniti insegnamenti. A raccontare questa nuova realtà è Flavio Placci, 22 anni, uno dei cinque rappresentanti del gruppo assieme a Maya Cuccinelli, Elisa Dalmonte, Agnese Bentini e Riccardo Mazzotti. Tutti giovani, tutti già soci del Cai faentino, tutti mossi da una passione comune: la montagna come luogo di libertà, condivisione di gruppo e scoperta della bellezza della natura. «C’era nell’aria un bisogno di creare uno spazio per i giovani all’interno della nostra sezione del Cai – spiega Flavio –. Non solo per coltivare questa passione, ma anche per istruire, accompagnare e favorire un ricambio generazionale nel quale tutti potessero essere protagonisti con nuovi stimoli e linguaggi».
Giovani e montagna: un binomio su cui investire

Zaino in spalla, si parte. Il primo evento organizzato, una camminata serale con aperitivo sul Monte Mauro ribattezzata Aperivetta, è stato un successo oltre ogni previsione: «Eravamo una settantina: prima l’escursione e poi il picnic finale sotto le stelle. Ad oggi il gruppo whatsapp conta già 181 partecipanti: un segnale chiaro che questa proposta risponde a un desiderio reale». Positiva anche la sessione di arrampicata svolta alla palestra Carchidio-Strocchi di Faenza.
Tante le proposte, dall’arrampicata alla lettura delle carte topografiche
Il gruppo ha già stilato un calendario estivo di escursioni ed eventi (sabato 5-domenica 6 luglio si è svolta un’uscita in bivacco al monte di Portofino, sabato 27 settembre è in programma un trekking tra Gamogna e Segaccia), ma l’ambizione va oltre la bella stagione: in programma ci sono corsi sulla sicurezza in ambiente montano, uscite con ciaspole in inverno e incontri dedicati alla flora, alla fauna e alla fotografia naturalistica. «L’idea è di proporre attività accessibili, coinvolgenti e formative – racconta Flavio –. La montagna non è un parco giochi: è un ambiente meraviglioso ma che richiede attenzione e consapevolezza. Per questo vogliamo anche formare i partecipanti su aspetti tecnici come l’uso delle carte topografiche o l’orientamento, facendoci aiutare da esperti del Cai». Flavio ci tiene a sottolineare che non serve una preparazione atletica specifica per partecipare: «Basta voler stare all’aria aperta e con altre persone. Il bello del Cai è che offre un ventaglio di esperienze per ogni livello, dalle più semplici a quelle più impegnative. E se provi un corso di arrampicata e scopri che ti appassiona, magari inizi una nuova avventura».
Per lui, l’amore per la montagna è nato fin da piccolo: «I miei genitori mi ci hanno portato sin da subito, in un certo senso i primi passi li ho fatti proprio in montagna. Poi a 18 anni ho partecipato con il Cai a una tratta della Traversata delle Alpi, e da allora è diventata per me un modo per sentirmi libero, per scoprire luoghi che non potresti vedere altrimenti. Il ricordo più intenso? Il mio primo 3.000 metri: la Rocciamelone in Piemonte, 3.538 metri. Vedere passo dopo passo il paesaggio cambiare, arrivarci totalmente a piedi, con i miei amici e compagni di viaggio, è stata un’emozione unica».
Non mancano i suggerimenti di escursioni per chi vuole iniziare: «Qui vicino consiglio l’anello di Fiumicello, davvero suggestivo, in cui siamo stati anche da poco col Cai giovani. Ma se si vuole andare più lontano, il rifugio Silvio Dorigoni in Val di Rabbi è magico: cascate, altopiani, panorami indimenticabili».
Come partecipare alle attività del Cai di Faenza

E per partecipare? Basta iscriversi al Cai (la sede è in corso Matteotti 4/3). Con la tessera si ha accesso non solo alle attività, ma anche alla copertura assicurativa e a sconti su rifugi e attrezzature in tutta Italia. A dare una spinta iniziale al gruppo è stata anche la presidente nazionale del Cai Giovani, originaria di Bagnacavallo, che ha supportato i fondatori con incontri preparatori e consigli. Ora però la palla è in mano ai ragazzi: «Il nostro obiettivo è semplice – conclude Flavio –: far scoprire la montagna, viverla con rispetto e passione, e condividerla con altri. Perché certi posti non li raggiungi con nessun mezzo, se non con i tuoi piedi e la voglia di metterti in cammino assieme».
Samuele Marchi














