Nel 2024 sono stati oltre 91 mila i beneficiari del 5 per mille, precisamente 91.012 enti ammessi al contributo, che in totale riceveranno circa 523 milioni di euro della quota Irpef di cui i contribuenti possono disporre autonomamente. Sono i dati che emergono dalla comunicazione dell’Agenzia delle Entrate sulla quota dell’Irpef che lo Stato ripartisce per dare sostegno ad attività socialmente rilevanti (il cui versamento è a discrezione del contribuente, contestualmente alla dichiarazione dei redditi).
I cinque rioni faentini
Tra i cinque rioni del Palio del Niballo di Faenza, percettore di cinque per mille, troviamo al primo posto il Rione Giallo con
3.899,16, segue il Rione Nero con 3.633,66, il Borgo Durbecco con 2.364,32, il Rione Verde con 2.313,41 e il Rione Rosso con
1.087,94.
I dati pubblicati online dall’Agenzia delle Entrate
A livello nazionale tra i destinatari possiamo trovare enti del terzo settore onlus – che sono l’ambito più numero con 68.452 soggetti, della ricerca sanitaria e scientifica (467), associazioni sportive dilettantistiche (13.825), enti per la tutela dei beni culturali e paesaggistici (228), enti gestori delle aree protette (24) e quasi 8 mila comuni, precisamente 7.909.
La classifica totale dei beneficiari, in ordine per importi, vede al primo posto la Fondazione Airc con oltre 71 milioni di euro raccolti.
Il secondo ente è la Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro, con poco più di 12 milioni di euro (precisamente 12.161.686).
Terzo posto per Emergency con 10.608.104 euro.
Ci sono poi realtà che si trovano sul fondo dell’elenco con cifre davvero irrisorie. È il caso dell’ultimo in classifica per importi erogati, il comune di San Bartolomeo Val Cavargna, in Lombardia, con appena un centesimo di euro. Segue il comune siciliano Scillato, che prende 2 centesimi, il calabrese Nardodipiace che ne prende 26 (cent). Le motivazioni per cui molte associazioni o enti ricevono cifre così basse sono diverse.
La principale è che molti contribuenti nella dichiarazione dei redditi firmano per l’erogazione del 5 per mille ma senza specificare un beneficiario. In quel caso, la sua quota viene ripartita proporzionalmente tra tutti gli enti che hanno ricevuto almeno una preferenza.
Nel caso in cui un’organizzazione abbia ricevuto una sola scelta, la quota corrispondente potrebbe essere microscopica. Un’altra ragione è legata al reddito dei contribuenti: se sono bassi, anche la quota di Irpef destinata al 5 per mille sarà molto bassa. Infine, molti enti si iscrivono al 5 per mille senza aver fatto in nessun modo promozione e quindi può capitare che nessuno – o al massimo una o due persone – li scelga.
La situazione in Emilia-Romagna
I primi cinque beneficiari in Emilia-Romagna sono: Fondazione Ant Italia, 3.560.692,55 euro. Istituto per lo studio dei tumori “Dino Amadori” 1.467.562,14 euro, Istituto oncologico romagnolo cooperativa sociale 1.255.105,2 euro. Istituto ortopedico Rizzoli 916.631,38 euro. Lipu Odv 458.954,66 euro.














