A poco più di un mese di distanza dalla consegna delle 20mila firme, raccolte dal Comitato Borgo Alluvionato, per chiedere interventi urgenti e concreti su Lamone e Marzeno è stato presentato, all’Arena Borghesi, il piano regionale per mitigare il rischio idraulico e difendere Faenza da future alluvioni.

Quattro gli interventi fondamentali, tra cui le casse di espansione su entrambi i fiumi

Il piano, come già anticipato, si compone di quattro interventi fondamentali: due casse di espansione a monte della città, un’area di laminazione in via Cimatti e un’area a tracimazione controllata, a valle della città, in prossimità di Reda.

De Pascale: “No a piano calato dall’alto, deve essere condiviso dalla comunità. Poi però dobbiamo decidere, per mettere a terra opere fondamentali, in tempi rapidi e con strumenti straordinari”

“La messa in sicurezza del territorio è la nostra priorità assoluta, esordisce il presidente della Regione Michele de Pascale. Dobbiamo realizzare opere che consentano di innalzare la capacità di tenuta della rete fluviale. E’ corretto chiedere una manutenzione puntuale dei corsi d’acqua ma per ridurre il rischio idraulico sono necessari interventi straordinari, realizzati con procedure straordinarie. Il modus operandi ordinario va bene in tempo di pace, non in emergenza e la grande novità, con l’approvazione del decreto 65 in Senato, è proprio la possibilità per il commissario Curcio di operare anche in deroga alle norme.

arena borghesi de pascale
Michele de Pascale introduce il piano regionale per la riduzione del rischio idraulico a Faenza

“Un mese di tempo per presentare suggerimenti, critiche ed obiezioni. Ascolteremo tutti”

Il piano della Regione per Lamone e Marzeno, prosegue de Pascale, non vuole essere calato dall’alto ma deve essere condiviso dalla comunità a cui proponiamo un patto: diamo tempo un mese a cittadini, comitati ed associazioni per presentarci suggerimenti, critiche e obiezioni. Risponderemo a tutti, poi però vogliamo assumerci la responsabilità di decidere, anche scontentando qualcuno e realizzare gli interventi necessari nel minor tempo possibile.”

Il Governo stanzia 1 miliardo di euro in dieci anni, Regione pronta a fare la propria parte

Le risorse non costituiscono un problema perché è ufficiale lo stanziamento del Governo, da 1 miliardo in dieci anni, a partire dal 2027 e prima i fondi saranno anticipati dalla Regione “che farà la sua parte – dichiara de Pascale – anche dovessero servire stanziamenti aggiuntivi.”

All’introduzione del governatore sono seguiti diversi interventi tecnici che hanno illustrato, ai tanti cittadini presenti, il piano regionale.

Particolare attenzione sul nodo idraulico rappresentato dalla confluenza tra Lamone e Marzeno, dove sta nascendo l’area di laminazione in via Cimatti

Particolare attenzione è stata posta sul nodo idraulico rappresentato dalla confluenza tra il Lamone e il Marzeno, in continuità con il lavoro del Comune di Faenza, per realizzare l’area di laminazione in via Cimatti.

“Il nostro intervento – spiega il sindaco di Faenza Massimo Isola – assume ora tutto un altro significato perché quest’area di laminazione a protezione della città diventerà parte di un sistema di difesa più articolato.”

Il progetto regionale valuta anche come idonee a laminare le piene l’area posta alla confluenza vera e propria e quella dell’Orto Bertoni.

Previsto il rafforzamento e adeguamento degli argini nella zona dell’Orto Bertoni

Per quest’ultima zona c’è un ulteriore novità, rappresentata dal rafforzamento e adeguamento degli argini realizzati nel post alluvione, che diventeranno demaniali e non saranno dunque più classificati come rilevati per proteggere terreni agricoli.

arena borghesi 2
Monica Guida, dirigente settore Difesa del Suolo della Regione Emilia-Romagna illustra gli interventi alla confluenza tra Lamone e Marzeno

Focus sull’area di via don Giovanni Verità, non esclusa la delocalizzazione. Rontini: “Curcio sta lavorando ad ordinanza ad hoc. Delocalizzazione deve essere una scelta volontaria e a fronte di indennizzi equi”

In questo contesto, un’attenzione particolare è stata posta sull’area di via don Giovanni Verità, che si trova a quote altimetriche basse rispetto al fiume e rischia inoltre di essere circondata da aree utilizzate ai fini di laminazione e dunque allagate.

Per questa zona si valuta quindi anche una delocalizzazione ma non è ancora possibile scendere nei dettagli perché “l’ordinanza relativa a questa materia – spiega la sottosegretaria Rontini – è in capo a Curcio che ci sta attualmente lavorando. Come Regione vogliamo che la delocalizzazione rimanga una scelta volontaria, a fronte di un indennizzo equo.”

assemblea pubblica Rontini
Manuela Rontini

Le due casse di espansione. Sul Lamone sorgerà nella zona di San Ruffillo-Molino del Rosso. Sul Marzeno invece si pensa all’area dei Laghetti del Sole

Il cuore del progetto regionale poi vede la realizzazione di due casse di espansione, una posta sul Lamone e l’altra sul Marzeno.

Sul Lamone sono state individuate aree in prossimità della località San Ruffillo-Molino del Rosso, nel comune di Brisighella mentre sull’asta del torrente Marzeno la zona deputata ad accogliere la cassa di espansione è quella dei Laghetti del Sole, a Santa Lucia.

casse espansione
Le zone candidate ad accogliere le casse di espansione

Queste aree erano già state individuate in uno studio del 2010, realizzato dal professor Armando Brath e mai messo in pratica.

Brath: “Non è facile realizzare le casse in Romagna ma a fronte di eventi meteo estremi sempre più frequenti sono fondamentali”

“Questo progetto è sicuramente in continuità con lo studio realizzato quindici anni fa, spiega Brath, che prevedeva due casse di espansione sul Lamone, da 20 ettari circa ciascuna e due sul Marzeno, da circa 80 ettari complessivi. Ciò che è cambiato invece, in maniera drammatica, è sicuramente lo scenario con eventi meteo estremi molto più frequenti. Diventa dunque importante realizzare queste opere anche se in Romagna non è semplice individuare ampi volumi di laminazione, per la vicinanza dei centri abitati alla fascia collinare.”

arena borghesi 1 1
Armando Brath illustra dove sorgeranno le casse di espansione

A valle della città troverà spazio un’area a tracimazione controllata, in prossimità di Reda, nel tratto posto in corrispondenza dell’A14

A completare il mosaico di interventi c’è poi un’area a tracimazione controllata a valle di Faenza, dove diminuisce la capacità di deflusso delle piene. La regione ipotizza di realizzare quest’opera a Reda, nel tratto, particolarmente critico, posto in corrispondenza dell’autostrada A14, con indennizzi preventivi per i proprietari dei terreni agricoli.

area tracimazione controllata
L’area a tracimazione controllata, nella proposta della Regione

Puzzle di interventi per mettere in sicurezza non solo Faenza ma tutta la vallata del Lamone

“A valle della città – spiega Andrea Colombo, dell’Autorità di Bacino del Fiume Po, che sta realizzando tutti gli studi idraulici, sarà anche particolarmente importante consolidare e, dove possibile, arretrare gli argini così come abbassare le golene.”

Questo articolato sistema di interventi dovrà dunque proteggere non solo la città di Faenza ma tutta la vallata del Lamone, fino a Traversara, Russi e Mezzano.

de Pascale: “Mia la decisione di iniziare dal bacino del Lamone ma interverremo su 23 fiumi. Non c’è un minuto da perdere, servono opere straordinarie per innalzare la sicurezza idraulica”

La decisione di partire dal bacino del Lamone è mia – rivendica de Pascale – ma vogliamo intervenire sui 23 fiumi esondati nell’alluvione di maggio 2023.

Per la Regione sarebbe molto più semplice dire che Faenza a marzo 25, durante l’ultimo evento meteo importante, non si è allagata e dunque è sufficiente una buona manutenzione e non servono ulteriori interventi.

Questa sarebbe però una bugia colossale, perché non basta ripristinare l’esistente ma sono necessarie opere, anche complesse da realizzare, che innalzino la sicurezza idraulica. Non esiste piano b per questo territorio, dobbiamo mettere a terra infrastrutture in tempi rapidi e con strumenti straordinari, collaborando con il Governo e il commissario. Non c’è più un minuto da perdere.”

Samuele Bondi