Attimi di paura, nel pomeriggio di lunedì 13 maggio, in un centro commerciale di Sant’Agata sul Santerno. Un bambino di due anni ha rischiato di soffocare dopo aver ingerito una caramella. Provvidenziale l’intervento del carabiniere Giuseppe Pio Di Blasio, 26 anni compiuti proprio il giorno successivo all’accaduto, che si trovava fuori servizio e stava facendo alcuni acquisti, quando ha notato una giovane donna in forte stato di agitazione.

Il militare ha notato l’agitazione di una famiglia, presa dal panico. e si è subito avvicinato. «Mi sono qualificato come carabiniere e ho chiesto se serviva aiuto» racconta. «La madre, molto preoccupata, mi ha spiegato che il bambino aveva ingerito una caramella che non riusciva a deglutire. Il piccolo non respirava bene, e aveva segni di conati. Poi ho visto che gli usciva un po’ di schiuma dalla bocca». Senza esitazione, ha afferrato il bambino e ha praticato le manovre di emergenza per la disostruzione delle vie aeree, utilizzando la manovra di Heimlich pediatrica, appresa durante il periodo di formazione presso la Scuola Allievi Carabinieri di Campobasso. «Ho eseguito la manovra di Heimlich mentre chiedevo al padre di chiamare il 118″. Dopo alcuni istanti, il bambino ha ripreso a respirare normalmente e, una volta in salvo, si è rivolto istintivamente alla madre, che ha potuto riabbracciarlo visibilmente sollevata e commossa. “Poi mi ha battuto il cinque – commenta il carabiniere -: è stato un momento davvero bello».

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Una famiglia legata all’Arma

L’intervento è durato pochi secondi ma ha fatto la differenza. La giovane mamma ha ringraziato ripetutamente il Carabiniere per il suo tempestivo intervento, che si è rivelato decisivo per salvare la vita al figlio. Un gesto che ha colpito profondamente anche il militare stesso, che si è trovato a mettere in pratica quanto appreso durante la formazione, affrontando un’emergenza reale a pochi anni dal suo arruolamento.

Una storia che ha avuto un lieto fine anche grazie alla prontezza e alla preparazione del giovane carabiniere, in servizio a Sant’Agata da un paio d’anni. Il giorno dopo, per festeggiare sia il compleanno che il gesto eroico, la sua famiglia è arrivata da Benevento: padre, madre e fidanzata al suo fianco. L’amore per l’Arma viene da lontano: «Mio padre è anche lui carabiniere, ora in servizio in provincia di Avellino. E anche mia sorella sta frequentando il corso per sottufficiali», ci confida Giuseppe con orgoglio.

(Foto G. Zampaglione)