Centrale nella vita politica e sociale della Nuova Sinistra, Marco Pezzi è stato un intellettuale e militante impegnato a Faenza e Bologna. Sabato 10 maggio, alle 17.30, alla Bottega Bertaccini di Faenza, si terrà la presentazione del volume postumo che ne raccoglie il pensiero e l’esperienza.

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Il libro raccoglie numerosi interventi di Pezzi

Il libro Scritti eretici, pubblicato da Punto Rosso, raccoglie numerosi interventi e riflessioni di Marco Pezzi (Faenza, 21 marzo 1949 – Bologna, 14 novembre 1989), figura di rilievo della Nuova Sinistra italiana.

Alla presentazione, che si terrà sabato 10 maggio alle 17.30 presso la Bottega Bertaccini di Faenza, interverranno Fabio Alberti e Leonardo Altieri, per ripercorrere insieme la parabola politica e umana dell’autore, a 35 anni dalla sua scomparsa.

Il volume testimonia il cammino politico di Pezzi, a partire dall’impegno nel liceo scientifico di Faenza, fino alle ultime riflessioni elaborate poco prima della sua morte, avvenuta nel novembre del 1989, a pochi giorni dalla caduta del Muro di Berlino.

Dall’alluvione di Firenze al Sessantotto

Il primo scritto del libro è un articolo pubblicato su l’Alambicco, il giornalino scolastico del liceo di Faenza. In esso Pezzi racconta la sua esperienza nella Firenze alluvionata del 1966, dove, insieme al suo gruppo scout, partecipò agli interventi di soccorso e rimozione del fango. L’autore analizza lucidamente tanto l’indifferenza di parte della popolazione quanto l’immobilismo delle istituzioni, contrapponendoli allo spirito di collaborazione vissuto tra i volontari.

«Mai come in quei momenti sono stato così felice», scrive Pezzi, nonostante la fatica fisica e la sofferenza per i danni subiti dalle persone e dal patrimonio artistico. È l’inizio di un cammino che lo porterà a militare nel Circolo Lenin di Faenza, in Avanguardia operaia e in Democrazia Proletaria, con un impegno politico e sociale costante.

Una riflessione politica profonda e accessibile

Di solida formazione marxista, Marco Pezzi si distingueva per l’approccio rigoroso e mai ideologico. La sua radicalità non era dettata da slogan, ma sempre argomentata. Nei suoi testi, Pezzi sentiva il dovere di spiegare ogni concetto tecnico, per dialogare realmente con tutti: il popolo era il suo interlocutore privilegiato, e tutti dovevano poter comprendere.

Capace di analisi penetranti e dotato di una ironia affilata, Marco Pezzi sapeva smontare i luoghi comuni del dibattito politico e culturale. Anche gli avversari ne riconoscevano la lucidità e l’intelligenza, mai scontate, e l’umanità con cui affrontava i temi pubblici.

A Marco Pezzi è intitolato l’Archivio storico della Nuova Sinistra a Bologna.