Un incontro per raccontare trent’anni di storia della musica indipendente italiana: il fondatore del MEI, Giordano Sangiorgi, ospite dell’Università del Salento.

Il MEI come esempio di successo culturale e musicale

«Siamo di fronte a un’esperienza unica e straordinaria», afferma Mimmo Pesare, docente di comunicazione dell’Università del Salento, presentando l’incontro con Giordano Sangiorgi, patron del Meeting delle Etichette Indipendenti (MEI), che si terrà lunedì 28 aprile alle 15.30 a Lecce.

Il MEI, con i suoi trent’anni di attività, rappresenta un esempio virtuoso di come, pur con risorse ridotte rispetto ai grandi festival, si possa diventare un punto di riferimento per la scena indipendente ed emergente italiana, abbracciando ben tre generazioni di artisti.

Una piattaforma per scoprire nuovi talenti

Nel corso della sua lunga storia, il MEI ha svolto un ruolo centrale come piattaforma di scouting, accompagnando l’esordio di artisti poi saliti alla ribalta nazionale e internazionale, come Ermal Meta, Diodato e i Maneskin, tutti vincitori del Festival di Sanremo.

Inoltre, il MEI è stato tra i primi a premiare Lucio Corsi prima del suo successo sanremese, contribuendo in modo decisivo alla diffusione e al riconoscimento della musica indipendente in Italia, una scena che trent’anni fa veniva ancora ingiustamente considerata “di serie B”.

Un riconoscimento che valorizza il percorso del MEI

«Sono orgoglioso di questo invito» ha dichiarato Giordano Sangiorgi, «che accredita il MEI come un grande festival meritevole anche di un “riconoscimento universitario” nella sua lunga storia musicale, culturale, sociale e di comunicazione».

Durante l’incontro, sarà ripercorsa l’intera evoluzione del Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza, vera scintilla del movimento musicale indipendente italiano, in una narrazione che attraverserà trent’anni di innovazione, impegno e passione.