In occasione della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, la CISL Romagna rinnova il suo appello a intensificare la cultura della prevenzione e la tutela dei lavoratori, di fronte ai dati ancora preoccupanti sugli infortuni, in particolare quelli mortali.

La Giornata mondiale come occasione di riflessione e rinnovato impegno

Si celebra oggi, lunedì 28 aprile, la Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro. Per Cisl Romagna rappresenta un momento di profonda riflessione e di rinnovato impegno verso un obiettivo che consideriamo prioritario e irrinunciabile: la tutela della vita e della dignità di ogni lavoratore.

Questa ricorrenza annuale non è solo un’occasione per commemorare le vittime di infortuni e malattie professionali, ma anche un’opportunità cruciale per analizzare lo stato attuale della sicurezza nei luoghi di lavoro e per definire strategie future sempre più efficaci.

Analisi dei dati: tra timidi segnali positivi e allarmi da non ignorare

L’analisi dei dati relativi agli infortuni che hanno colpito il nostro territorio romagnolo nel periodo compreso tra il 2020 e il 2024 restituisce un quadro dai contorni complessi, con segnali che meritano un’attenta valutazione.

“Come CISL Romagna osserviamo con attenzione l’andamento degli infortuni nel territorio romagnolo. Se la lieve flessione degli infortuni accertati a livello complessivo – spiega il segretario generale Francesco Marinelli – potrebbe sembrare un timido segnale positivo, l’aumento degli infortuni mortali ci allarma profondamente. Non possiamo accettare che nel 2024 25 persone abbiano perso la vita durante l’orario di lavoro“.

Scendendo nello specifico del territorio provinciale di Ravenna, sono 8 i deceduti sul lavoro (3 in meno rispetto al 2023): un numero omogeneo a tutta la Romagna, dove si registrano 8 vittime anche a Forlì-Cesena (5 in meno) e 9 a Rimini, dato triplicato rispetto al 2023. In totale in tutta la regione si sono verificati nel 2024, ben 96 infortuni mortali, 5 in più rispetto all’anno precedente.
Sul fronte delle denunce, sono 75.868 in tutta la regione nel 2024: di queste 7.017 nel ravennate, dato in aumento se confrontato al 2023, quando le denunce furono 6.871; 6.822 in provincia di Forlì-Cesena (-23) e 5.201 nel riminese (-148).

Le proposte della Cisl Romagna per un futuro più sicuro

Nella Giornata mondiale, la Cisl Romagna ribadisce alcune priorità fondamentali per costruire un futuro del lavoro più sicuro e dignitoso per tutti: “investire nella cultura della prevenzione, a partire dalla formazione scolastica e professionale fino alla quotidianità operativa nelle aziende. Rafforzare il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (rls), figure centrali a tutela dei diritti e la promozione di ambienti di lavoro salubri. 

Intensificare controlli e vigilanza da parte degli organi competenti, applicando con rigore le normative vigenti. Potenziare la formazione continua e mirata, per fornire ai lavoratori gli strumenti e le competenze necessarie per affrontare i rischi specifici delle proprie mansioni in modo consapevole e sicuro”.

Tavoli provinciali: trasformare le buone pratiche in azioni concrete

Fondamentale, secondo la Cisl Romagna, è dare “continuità e impulso ai tavoli provinciali istituiti nell’ambito dell’accordo “tutela della salute e sicurezza“, previsto dal Patto per il Lavoro e per il Clima sottoscritto a livello regionale nel 2022 – conclude Francesco Marinelli -assicurando che il loro operato vada oltre la semplice fase di monitoraggio.

Le proposte e le buone pratiche discusse devono essere tradotte in azioni concrete e tempestive, così da rafforzare la cultura della prevenzione e migliorare effettivamente la sicurezza nei luoghi di lavoro. Solo attraverso un impegno costante e condiviso potremo onorare al meglio la memoria delle vittime e costruire un futuro lavorativo più sicuro per tutti”.