Lunedì 28 aprile alle 17.30, presso il Museo del Risorgimento in corso Garibaldi 2, Angelo Emiliani presenterà il suo nuovo libro I faentini caduti per la libertà (Yanez libri, Faenza 2025). Angelo ha la dote di saper scrivere e che sia così lo dimostrano sia i tanti articoli apparsi negli anni su giornali e riviste, sia i vari libri che è andato via via pubblicando. L’impegno e la serietà che lo contraddistinguono gli hanno consentito di affrontare argomenti di vario genere e in modo tale da suscitare l’interesse e l’apprezzamento di chi legge.
Con Angelo ci conosciamo fin dagli inizi degli anni ‘80 quando le sue figlie frequentavano la scuola media Strocchi; già allora mi aveva colpito per il suo carattere pacato e rispettoso, ma deciso, per il suo saper andare a fondo in quello che faceva e per il non dar mai niente per scontato: una serietà e un rigore professionali con cui si è guadagnato la stima di chi ha avuto a che fare con lui e che ho sempre poi ritrovato nei suoi tanti scritti e, in particolare, in questa sua ultima fatica. Con un paziente lavoro di ricerca durato vari anni, Angelo ha raccolto una mole di appunti, di documenti e testimonianze su episodi di violenza accaduti a Faenza durante la dittatura fascista e il passaggio del fronte e che sono rimasti sconosciuti fino ad oggi o, in qualche caso, addirittura travisati. «Una strada davvero lunga e laboriosa», che gli ha consentito di arrivare alla pubblicazione «del condensato di una vita».

Il desiderio di rendere giustizia a chi è stato dimenticato

libroemiliani


Si è realizzato così un suo sogno, quello di dare voce, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione, a quelle vittime della dittatura e della guerra di cui non c’è memoria da nessuna parte. Ed è stato proprio questo desiderio di rendere giustizia a chi è stato dimenticato che gli ha fatto trascorrere tante ore a consultare la vastissima documentazione presente sia negli archivi di Ravenna, Forlì e Roma, sia in quelli messi in rete sulla deportazione nei campi di concentramento sparsi in Germania e nei paesi occupati dai tedeschi.
A tutto questo va poi aggiunto il tempo dedicato alla ricerca e alla raccolta delle tante testimonianze, all’accurato controllo delle stesse. Importantissimo inoltre è stato il confronto fra i dati della sua ricerca con quelli dell’altrettanto meticoloso lavoro svolto da Giuliano Bettoli e pubblicato nel 1996 nel volume 1943-1946 Faenza dall’Armistizio alla Repubblica (S. Casanova Editore). Il risultato di tanto impegno lo si ritrova nelle 300 pagine di I faentini caduti per la libertà dove Angelo ha raccolto, suddividendole per categorie, le schede biografiche e, quando possibile, le fotografie di persone uccise nel ventennio fascista, di partigiani, di vittime di rappresaglie, di militari internati nei lager, di sminatori, di soldati faentini scomparsi in mare durante la deportazione dalle isole dell’Egeo. «In tutto sono 146 persone», scrive Angelo, «un numero più che doppio rispetto a quello dei morti ricordati in cippi, lapidi, monumenti disseminati in città, nel territorio circostante e non è quindi giusto che siano stati dimenticati: la Comunità ha il dovere civile di sapere chi sono tutti i suoi Caduti e di onorarne la memoria. Ha il dovere di non dimenticare quanti sono morti innocenti o per la sola colpa di opporsi alla dittatura, di lottare per un mondo in cui si potesse vivere in un contesto di libertà, di pace e di giustizia. Noi tutti abbiamo un debito nei loro confronti». Grazie, Angelo, per questo tuo libro perchè nel fare memoria del sacrificio di tanti innocenti dimenticati hai reso un grande servizio a tutta la comunità Faentina e, in particolare, alle giovani generazioni.
Buona Pasqua a tutti!
P.S. Vi ricordo che al Teatro dei Filodrammatici L. A. Mazzoni dopo lo strepitoso successo dei primi cinque spettacoli, la Filodrammatica Berton, con la regia di Nicoletta Mazzoni, continua a mettere in scena il musical Vivere Bomont, secondo il presente calendario: venerdì 25 e sabato 26 aprile alle ore 21; domenica 27 alle ore 16.30. [UTOPIA-SX]Prenotazioni al numero di cellulare 377 3626110, su Whatsapp attivo tutti i giorni. Oppure acquistare i biglietti direttamente nelle serate e nei pomeriggi di spettacolo.

Mario Gurioli