Durante un controllo disposto dall’autorità giudiziaria di Ravenna, i Carabinieri hanno rinvenuto 42 uccelli appartenenti a specie autoctone con evidenti irregolarità nei sistemi di identificazione. Il sequestro è parte di un’operazione volta a tutelare l’avifauna e contrastare il commercio illegale di esemplari protetti.

Controlli e verifiche: 42 esemplari sotto sequestro

L’operazione, condotta su disposizione dell’Autorità giudiziaria di Ravenna con il coinvolgimento dei Carabinieri del Nucleo Cites di Forlì-Cesena e dei Nuclei Carabinieri Forestale di Santa Sofia e Cervia, ha portato al sequestro di 42 esemplari di uccelli appartenenti a varie specie autoctone, tra cui fanelli, pettirossi, fringuelli e verzellini.

Gli animali erano dotati di anelli identificativi amovibili o di dimensioni non conformi alle normative vigenti. In alcuni casi, inoltre, sono state riscontrate discordanze tra l’età degli esemplari e le date riportate sugli anelli. Tali anomalie hanno fatto scattare l’immediato sequestro e l’avvio delle indagini.

Collaborazione scientifica con ornitologi esperti

All’operazione hanno partecipato anche ornitologi in qualità di ausiliari di polizia giudiziaria, con il compito specifico di identificare correttamente le specie di uccelli rinvenuti. Il loro apporto è stato fondamentale per confermare le difformità rilevate, in particolare riguardo all’età e all’identificazione ufficiale degli animali.

Ipotesi di reato e procedimenti in corso

Al momento, per i soggetti coinvolti – da ritenersi innocenti fino a eventuale condanna definitiva – sono state ipotizzate diverse violazioni, tra cui ricettazione, falsità materiale commessa in atto pubblico e inadempienze alle normative relative al prelievo della fauna omeoterma. Le indagini sono tuttora in corso.

L’operazione si inserisce in un più ampio contesto di tutela dell’ambiente e di conservazione dell’avifauna italiana, un ambito che richiede grande attenzione per prevenire traffici illeciti e pratiche non sostenibili ai danni della biodiversità.