L‘incubo, per questa volta è scongiurato, almeno nella sua parte peggiore. La paura cede, finalmente, il passo al sollievo, dopo una notte ad alta tensione, soprattutto in Bassa Romagna. La piena del Lamone, sceso da Marradi gonfio d’acqua, ha attraversato Brisighella, allagando terreni coltivati e campo sportivo nell’area più bassa, creando problemi alla rete idrica e interruzioni nella fornitura di acqua potabile. La piena è poi arrivata a Faenza intorno alle 21.00, risparmiando non solo le aree più a rischio del centro cittadino, ma anche il forese. A Pieve Cesato e Reda, il livello idrometrico del fiume aveva superato di parecchio la soglia rossa. Qualche danno c’è stato: alcune abitazioni e aziende agricole hanno subito allagamenti limitati. “L’emergenza non è ancora conclusa – ha precisato il sindaco di Faenza, Massimo Isola – , poiché l’acqua ha esercitato una forte pressione sulle sponde, rendendo necessarie verifiche approfondite. Già dalle prime ore del mattino, tecnici e squadre della Protezione Civile sono al lavoro per monitorare la situazione e garantire la sicurezza del territorio. L’obiettivo è completare le operazioni di ripristino e pulizia delle infrastrutture, nel minor tempo possibile. Sebbene la situazione sia sotto controllo – ha aggiunto -, il territorio esce ancora una volta ferito, evidenziando la necessità e l’urgenza di interventi strutturali per prevenire ulteriori emergenze”. Nel suo messaggio alla cittadinanza ha condiviso stanchezza e fatica. “L’ansia di una città costantemente sotto scacco, messa in pericolo da ogni evento meteorologico di rilievo – ha detto – è insostenibile. Siamo esausti, io con voi, ma le opere realizzate insieme alla Regione e ad Hera hanno avuto un ruolo essenziale. Le ricuciture sugli argini, la pulizia degli alvei, il muro di via Renaccio, il rifacimento di ampi tratti della rete e fognaria, l’installazione del sistema di idrovore: tutto ha contribuito a tenere i centri abitati all’asciutto. Fare i lavori non solo conta – ha concluso -: è decisivo”.
Il colmo di piena di Lamone e Senio in Bassa Romagna

Il colmo di piena ha attraversato poi la Bassa Romagna senza fare danni. La paura specie a Villanova, Glorie e Traversara è stata tanta, dopo le evacuazioni ordinate ieri dal sindaco, Matteo Giacomoni e l’esperienza dell’ultima alluvione di settembre 2024. Molto impegnativo, qui come ovunque, il lavoro della Protezione civile che ha presidiato senza sosta tutte le aree più fragili. Tutto bene anche a Russi. Se il Lamone è stato un “sorvegliato speciale” nelle ultime ventiquattr’ore, non meno alta è stata l’attenzione che ha richiesto il Senio che da Palazzuolo è sceso a valle, toccando Riolo Terme, Castel Bolognese, Solarolo, Lugo, Bagnacavallo, Fusignano ed Alfonsine, senza far danni. Oggi, 15 marzo, l’acqua sta regolarmente defluendo e il livello dei fiumi sta tornando lentamente verso la normalità. “Dare l’allerta non è stato eccessivo – scrive la sindaca di Lugo Elena Zannoni –. Abbiamo rischiato in molte zone tracimazioni ed esondazioni, non era un fenomeno sopravvalutato”.
Il meteorologo Randi: “Come versare 200 litri in un metro quadrato”

In effetti l’acqua che si è rovesciata su terreni già zuppi, per giunta in poche ore è stata tanta. “A Casaglia, ovvero l’area prossima alla sorgente del Lamone – precisa l’Osservatorio Torricelli di Faenza – sono caduti 150 millimetri di pioggia ieri, 14 marzo, e 200 giovedì 13″, di cui 64 in circa 4 ore. Secondo il meteorologo Pierluigi Randi, uno dei massimi esperti del settore, “a Marradi ne sono caduti 156, di cui 66 in cinque ore” quando la media mensile in entrambi i comuni sarebbe di circa 88 millimetri. Un pò meglio – si fa per dire – a Palazzuolo sul Senio dove sono caduti 122 millimetri di pioggia, concentrati però tra la mezzanotte e le 12 di ieri 14 marzo, a fronte un valore climatologico mensile di 79,6 mm. “Per dare un’idea dell’enorme quantità d’acqua che il terreno ha dovuto assorbire, spiega Randi, “è come se versassimo 200 litri in un metro quadrato, o ventimila tonnellate di acqua per ettaro“. Cosa dobbiamo aspettarci? “Oggi (15 marzo n.d.r.) possibile un passaggio di rovesci o temporali sparsi nel pomeriggio, ma più veloci, meno estesi e meno persistenti. Qualche breve e locale acquazzone potrebbe però essere tosto”.
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Barbara Fichera