Legambiente solleva interrogativi sulle nuove edificazioni in una zona colpita dall’alluvione del 2023

I dubbi di Legambiente Faenza

A Faenza si riaccende il dibattito sulla gestione urbanistica delle aree colpite dalle alluvioni del maggio 2023. In particolare, a destare l’attenzione di Legambiente Faenza è il cantiere avviato in via Fratelli Rosselli, 5, dove sono comparsi cartelli che indicano interventi di “restauro e risanamento conservativo”, ma anche la “riplasmazione del volume di un’unità abitativa e la realizzazione di ulteriori unità abitative”.

Secondo Legambiente Faenza, questa situazione merita un approfondimento, poiché la zona rientra tra quelle allagate durante gli eventi alluvionali dello scorso anno. Il Piano Speciale preliminare elaborato dopo l’alluvione, infatti, escluderebbe nuove costruzioni nelle aree colpite, per evitare rischi futuri e garantire una maggiore sicurezza del territorio.

L’associazione ambientalista si chiede come sia stato possibile concedere il permesso di costruire in un’area considerata a rischio idrogeologico. Inoltre, evidenzia come il cantiere sia stato preceduto da episodi di abbandono di rifiuti: nell’area si sarebbero accumulati materiali di varia natura, alcuni dei quali potrebbero derivare da altri cantieri edili.

Non è la prima volta che Legambiente Faenza si occupa di situazioni analoghe. Già nel 2023, l’associazione aveva documentato, insieme ad altra associazioni faentine come Faenza eco-logica, casi simili in altre zone della città, come via Renaccio, zona Ghilana e via Chiarini, segnalando l’importanza di una gestione attenta e coerente del territorio dopo le alluvioni​.

Urbanistica e sicurezza: il tema della ricostruzione

Il caso di via Fratelli Rosselli solleva un tema più ampio: come garantire una ricostruzione rispettosa del territorio e della sicurezza dei cittadini? Dopo eventi calamitosi come l’alluvione del 2023, secondo Legambiente diventa essenziale pianificare gli interventi edilizi con particolare attenzione alle zone a rischio, per evitare di esporre nuovamente le abitazioni a potenziali emergenze.

Legambiente ribadisce pertanto la necessità di una maggiore trasparenza nelle scelte urbanistiche e di un rafforzamento delle politiche di tutela ambientale e idrogeologica.