Un Teatro Masini sold out da mesi ha accolto ieri sera con entusiasmo Condominio Mon Amour, la nuova commedia di Giacomo Poretti e Daniela Cristofori, scritta insieme al regista Marco Zoppello. Lo spettacolo, il cui tour ha preso il via a ottobre scorso, porta in scena il contrasto tra progresso tecnologico e umanità, automazione e relazioni.
Un Angelo custode contro il progresso senza volto

Protagonista della storia è Angelo, portinaio di lungo corso in un condominio della “Milano-bene”, dove ha trascorso trent’anni a custodire chiavi e pezzi di vita, ricordi, segreti e piccole miserie dei suoi inquilini. Conosce tutti per nome, si prende cura dell’anziano Gaspare, siciliano e assiduo giocatore di scacchi, e ascolta le lamentele della signora Biraghi, mina vagante dello stabile, tra polpettoni bruciati e scarichi otturati. La sua quotidianità viene sconvolta quando la manager Caterina Dolorosi – il cui nome è tutto un programma – gli annuncia il licenziamento: sarà sostituito da un’App.
Da qui si sviluppa una battaglia senza esclusione di colpi, in cui Angelo cerca di dimostrare che un algoritmo non può sostituire il calore umano. “Nessuna App può sostituire la cura e l’amore che ho messo in trent’anni di servizio” ripeterà in accorato discorso ai condomini che ha visto nascere, crescere e diventare grandi. Angelo è infatti custode in egual misura di piante, pavimenti, animali e marachelle. Caterina proverà, dal canto suo, a raccontare i vantaggi del progresso: risparmio, efficienza, sicurezza e velocità. Il condominio diventa così una metaforica scacchiera sociale, dove i personaggi si muovono in un equilibrio fragile tra necessità economiche e desiderio di un contatto umano autentico.
Comicità e riflessione: una commedia che interroga sul presente
La forza di Condominio Mon Amour sta nella sua capacità di alternare momenti esilaranti a riflessioni profonde sul mondo del lavoro contemporaneo. Giacomo Poretti, con la sua innata verve comica, regala al pubblico battute pungenti e situazioni paradossali, che strappano applausi e risate. Daniela Cristofori interpreta con eleganza e intensità il dilemma di tante donne, costrette dalla vita a dover mediare tra esigenze economiche e professionali, il ruolo di madre e le proprie aspirazioni, lasciate per diciotto anni nel cassetto. Si scoprirà infatti che ha dovuto crescere da sola il figlio, aspirante youtuber da 300mila follower ma senza voglia di studiare o lavorare.
Il ritmo della commedia è incalzante, e il pubblico viene trascinato in una girandola di situazioni comiche e assurde, in cui si riconosce facilmente il caos del mondo attuale: lavori precari, inglesismi imperanti (rider, media manager, pet sitter), smart working e intelligenza artificiale sempre più invasiva. Con uno sguardo agli ‘antichi’ mestieri che stanno scomparendo, sostituiti da nomi altisonanti e poco comprensibili.
Un finale che sa di buono e regala speranza
Nonostante le difficoltà che i protagonisti si trovano ad affrontare, il finale non è amaro come ci si aspetterebbe, ed è forse qui che la commedia colpisce nel segno. Angelo verrà licenziato, ma grazie alla sua profonda umanità sarà capace di reinventarsi come animatore per anziani. Caterina, dal canto suo, prenderà coscienza di un’esistenza che non le appartiene più: laureata in storia dell’arte, ha sacrificato la sua passione per un impiego che non ama, costretta dalla necessità di crescere un figlio da sola. Decide così di rimettere in discussione la propria vita e di riscoprire il valore del tempo e dei propri sogni. A vincere, insomma, non saranno nè la tecnologia nè il degrado delle relazioni, ma l‘umanità e la capacità di reinventarsi che, nell’intenzione degli autori, è sempre possibile se le priorità sono chiare.
Un successo annunciato
Dopo Funeral Home, la coppia Poretti-Cristofori dimostra ancora una volta la propria capacità di conquistare il pubblico con uno spettacolo intelligente e coinvolgente, che fa ridere sì, ma che è capace di suscitare interrogativi. Condominio Mon Amour non è solo una commedia brillante, ma una riflessione attuale su un mondo in cui la tecnologia rischia di cancellare ciò che rende unica la nostra umanità. Lo spettacolo ha ricevuto lunghi applausi e si è concluso con una piccola sorpresa finale. Un successo che conferma il talento della coppia Poretti – Cristofori e la capacità di raccontare, con leggerezza e ironia, il nostro tempo.
Barbara Fichera