I dati sulla Tari nei sei comuni dell’Unione della Romagna Faentina evidenziano una situazione stabile nel tempo: quasi 7 milioni di euro di tributi non ancora riscossi. Luca Ortolani, assessore con delega a mobilità e ambiente, conferma che il fenomeno della mancata regolarità nei pagamenti non ha subito variazioni significative.

La quota maggiore di tari non riscossa è concentrata nel 2023

L’ammontare complessivo della Tari non ancora riscossa nei sei comuni dell’Unione della Romagna Faentina si aggira intorno ai 7 milioni di euro. I dati fanno riferimento alle annualità 2022, 2023 e 2024 e riguardano le somme esigibili. In particolare, la quota maggiore riguarda il 2023, con oltre 2 milioni e 650mila euro, mentre per l’annualità 2022 l’importo non ancora recuperato ammonta a circa 1 milione e 817mila euro. Per il 2024, invece, la cifra non ancora riscossa è di circa 1,2 milioni di euro. Tra i sei comuni dell’Unione, il tasso di irregolarità più elevato si registra a Solarolo, con una percentuale che supera il 13% degli importi complessivi messi a ruolo nel 2022. Castel Bolognese, al contrario, presenta la situazione più virtuosa, con un mancato pagamento del 9,73% delle somme dovute.

Ortolani: “Irregolarità nei pagamenti è ormai un dato strutturale

Ortolani ha commentato i dati spiegando che il fenomeno della mancata regolarità nei pagamenti della Tari è un dato strutturale e costante nel tempo. «Noi constatiamo purtroppo che per quanto riguarda la Tari c’è un tasso di non regolarità dei pagamenti che è sempre costante nel tempo. Rappresenta una quota minoritaria sia delle rate sia delle persone, però è un dato di fatto strutturale. Non abbiamo notato cambiamenti significativi che possano dare idea che ci sia un problema con la bollettazione, con il recapito delle lettere, con i pagamenti o le modalità di pagamento», ha concluso.