L’economia della provincia di Ravenna segna una lieve crescita nel 2024 (+0,2%), ma il 2025 si prospetta incerto. Se il settore delle costruzioni continua la sua espansione e il turismo sostiene i servizi, l’industria mostra segnali di sofferenza e l’export è in calo.
Questi i dati principali diffusi dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna nella riunione del Tavolo sulle opportunità economiche e occupazionali, tenutosi questa mattina alla presenza del presidente della Camera di Commercio, Giorgio Guberti, della presidente della Provincia di Ravenna, Valentina Palli, dei vertici delle Istituzioni, delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali, e di Guido Caselli, direttore del Centro Studi di Unioncamere Emilia-Romagna.
Andamento economico: costruzioni in crescita, industria in difficoltà
La fase di debolezza della manifattura ravennate è confermata dalle informazioni provenienti dall’indagine congiunturale condotta dalla Camera di commercio tra le imprese fino a 500 dipendenti, che, dopo 14 trimestri di positività, nel terzo trimestre del 2024 hanno registrato una flessione della produzione, con una diminuzione del -3,6% al confronto con lo stesso periodo del 2023, e del fatturato (-2,8%).
Bene gli ordini dall’estero (+6,7%), che sostengono la domanda complessiva (+0,9%). Il risultato della regione Emilia-Romagna, in crescente difficoltà, segna una contrazione meno contenuta (-4,2%).
Proseguono, inoltre, le difficoltà per le imprese manifatturiere artigiane, che segnano una flessione del -6,1%.
Nel terzo trimestre 2024, il volume d’affari delle costruzioni registra ancora segnali positivi (+2,4%), nonostante le incertezze dei dodici mesi precedenti: cresce il volume d’affari anche delle imprese artigiane del comparto, che segnano una variazione positiva del +4,8%. Gli indicatori regionali mostrano invece andamenti in calo, sempre differenziati tra le tipologie di imprese.
Lieve flessione per il commercio (-0,7% nei confronti dell’analogo trimestre del 2023); risultati incoraggianti, invece, per il turismo, che, nei primi nove mesi del 2024, registra una crescita di visitatori e di pernottamenti (+3,9% per entrambe le variabili, rispetto all’analogo periodo del 2023), nonostante la battuta d’arresto di settembre causata dagli effetti dell’alluvione.
Dati positivi che sembra siano confermati da quelli provvisori relativi al periodo gennaio-novembre 2024 (+3,1% per gli arrivi e +3,3% per le presenze).
La demografia delle imprese
Per quanto riguarda la dinamica dei dati di demografia delle imprese, anticipando l’andamento dell’anno appena conclusosi, a distanza di tre anni positivi, nel 2024, a Ravenna, il saldo tra iscrizioni e cessazioni si attesta su un -53 (tasso a -0,14%; +0,17% per l’Emilia Romagna, +0,62% per l’Italia).
Più dinamico il sistema delle imprese artigiane ravennate; il contributo dell’artigianato al saldo generale è stato positivo e pari a +69 unità, come differenza tra 758 nuove imprese artigiane nate tra gennaio e dicembre e 689 che, nello stesso periodo, hanno cessato di operare. Il tasso di crescita trimestrale delle imprese artigiane (+0,70%) segnala però un arretramento, di quasi cinque decimali (circa mezzo punto percentuale) rispetto allo stesso periodo del 2023 (quando era arrivato a +1,19%).
Meno decisi gli andamenti medi per le imprese artigiane regionali (+0,04%) e nazionali (-0,09%), entrambi quasi all’insegna della stazionarietà.
Export in calo, pesa l’incertezza internazionale
Gli indicatori del commercio internazionale di fonte Istat confermano la flessione dell’export (-3,7%), trend negativo però in rallentamento ed attribuibile, per l’anno appena conclusosi, principalmente all’incertezza e criticità degli scenari internazionali ed al riposizionamento globale delle filiere dell’industria pesante.
Complessivamente, da gennaio a settembre del 2024, sono state esportate merci per un valore pari a circa 4.251,3 milioni di euro (a valori correnti) e la flessione tendenziale equivale a 165,1 milioni di euro in meno rispetto al medesimo periodo dell’anno prima.
L’andamento dell’export in provincia di Ravenna è risultato in tendenza con l’andamento medio del commercio con l’estero rilevato per la regione Emilia-Romagna (-1%), come pure per l’Italia (-0,7%), anche se il calo in provincia è risultato maggiore, in termini relativi. Si alleggerisce la discesa dell’export verso i Paesi UE, su cui pesano gli andamenti negativi verso Germania e Francia, mentre il commercio con la Spagna riprende la corsa. Continua la crescita dell’export verso i Paesi europei non UE (post Brexit).
Il calo tendenziale si è diffuso comunque nella maggior parte dei settori trainanti per il territorio e tra le cinque principali branche, realizza un risultato di aumento (+5,7% e quota 23,6%) solo l’export della chimica, che rimane la quota più alta del periodo in esame.
Resilienza e nuove sfide per le imprese ravennati
Giorgio Guberti, presidente dell’ente camerale, ha sottolineato l’importanza di un approccio flessibile per affrontare le sfide del futuro: “Il nutrito piano di investimenti e progetti di sviluppo varato dal Consiglio camerale va in questa direzione e rientra in un più ampio progetto di sostegno e di accompagnamento delle imprese nel loro percorso di innovazione tecnologica, energetica e organizzativa. Elemento cruciale è, per noi, la collaborazione virtuosa con le altre istituzioni, le associazioni di categoria e le parti sociali, un modello che non ci stancheremo mai di valorizzare a vantaggio delle comunità e dell’intero sistema territoriale.
Ancora una volta – ha concluso Guberti – i dati certificano la grande capacità delle nostre imprese di adattarsi ai cambiamenti, di offrire prodotti di qualità e di saper personalizzare i servizi, nonostante le contingenze negative. Il nostro ruolo è di supportarle al meglio attraverso strumenti mirati”.
Anche Valentina Palli, presidente della Provincia di Ravenna, ha ribadito la necessità di consolidare la ripresa economica attraverso la collaborazione tra istituzioni e imprese: “In un momento storico di così forti mutamenti, dalla crisi energetica alle alluvioni che hanno duramente colpito il territorio, le nostre imprese hanno saputo reagire con straordinaria forza e duttilità.
Ora il nostro compito è quello di stare al loro fianco per promuovere e sostenere una ripresa economica reale e consolidata.
Per questo oggi più che mai è importante una piena collaborazione tra tutti i soggetti del tessuto economico e sociale: un grande lavoro di squadra per lo sviluppo e la ripartenza del territorio in una logica di inclusione, sostenibilità ambientale e valorizzazione del lavoro stabile e di qualità”.
Previsioni 2025: crescita modesta e scenari incerti
Gli Scenari di Prometeia stimano per Ravenna una crescita del valore aggiunto pari a +0,2% nel 2025.
Le incertezze legate alle tensioni geopolitiche, ai cambiamenti nelle filiere produttive globali e alla transizione ecologica impongono però grande attenzione.