Stop a snacks e cibi ultraprocessati tra i banchi di scuola per salvaguardare la salute dei più giovani, creare consumatori consapevoli e promuovere tra gli studenti un’alimentazione genuina e sostenibile ispirata ai principi della dieta mediterranea: filiera corta, stagionalità, sostenibilità.
Questi gli obiettivi del progetto avviato per l’anno scolastico 2024-2025 dall’Istituto Alberghiero IPSSAR Pellegrino Artusi di Riolo Terme in sinergia con Coldiretti Ravenna, Campagna Amica e Rotary Romagna Ovest.
Il progetto si concretizza nel concorso “Merenda slow mediterranea – home edition” rivolto a tutti gli studenti della scuola al fine di sensibilizzarli ad una corretta alimentazione invitandoli a realizzare con le proprie mani, con creatività e fantasia, una merenda mediterranea adatta ad essere consumata durante la ricreazione a scuola.
Come funziona il contest
Con il contest “Merenda Slow mediterranea – home edition” si chiede agli studenti dell’Istituto di creare nella propria cucina di casa, magari con l’aiuto di genitori o nonni, una merenda sana ispirata ai valori della dieta mediterranea e di immortalare in un video (reel Instagram o Tik Tok) la realizzazione di questa proposta di merenda genuina, appetitosa, equilibrata e adatta ad essere consumata come spuntino a scuola.
La ricetta per la merenda di metà mattina deve rispettare i princìpi cardine della scuola e dei partner di progetto (Coldiretti, Campagna Amica, Rotary):
1) Valori della dieta mediterranea: la preparazione deve includere, innanzitutto, materie prime semplici, da filiere corte, che non abbiano subìto trasformazioni industriali.
2) Accessibilità: la proposta deve prevedere ingredienti facili da reperire ed economici; la merenda deve essere facile da trasportare e comoda da consumare.
3) Benessere: lo spuntino a scuola deve regalare la giusta dose di energia per supportare lo studente nelle attività scolastiche, in equilibrio tra corpo e mente, senza tralasciare il gusto e l’appetibilità.
4) Sostenibilità: è importante scegliere con cura gli ingredienti, nel rispetto della stagionalità e valorizzando la biodiversità. È allo stesso tempo essenziale che le materie prime che scegliamo provengano da produzioni che non influenzino negativamente i sistemi ambientali, economici e sociali che ci circondano, remunerati con un prezzo giusto che retribuisce il produttore in modo degno.
5) Tradizione: a partire dalla tradizione si possono trovare nuove chiavi di valorizzazione delle ricette locali tramandate di generazione in generazione, in ascolto quindi delle nuove tendenze e con visione innovativa.
L’utilizzo e la valorizzazione di materie prime del territorio e stagionali – che vengono fornite gratuitamente a tutti gli studenti che si iscrivono al concorso dall’azienda agricola Cà di Viazadur di Faenza grazie alla partnership con Coldiretti e Campagna Amica – influiranno positivamente sul punteggio di valutazione finale, mentre non potranno essere valutate proposte contenenti ingredienti industriali/ultraprocessati.
Oltre 60 gli studenti che hanno aderito
Al contest hanno aderito oltre 60 studenti, anche in gruppetti da 2-3 alunni, chiamati a consegnare l’elaborato video entro il 25 febbraio, data ultima pena esclusione.
Una commissione di concorso formata dal dirigente scolastico dell’Artusi e da nomi eccellenti del settore della gastronomia, nutrizione e cinematografia oltre ai rappresentanti delle organizzazioni e associazioni partner di progetto, esaminerà poi le varie proposte decretando i vincitori che potranno così aggiudicarsi le borse di studio messe in palio da Coldiretti (400 euro totali) e Rotary (200 euro totali) con le quali gli studenti potranno acquistare libri di testo, abbigliamento e attrezzatura professionale (legati agli ambiti della Cucina, Servizi di Sala e Bar o dell’Accoglienza Turistica), o finanziare la partecipazione a corsi di formazione (in presenza o online) legati al loro ambito professionalizzante.

Giovani e alimentazione: trend molto preoccupanti
La merenda consumata a scuola durante i due intervalli ha un ruolo di notevole portata per i ragazzi nella fascia 14-19 anni. Ruolo che troppo spesso viene sottovalutato o nemmeno considerato.
Se consideriamo che una vasta parte della popolazione scolastica, per raggiungere l’Istituto, parte da casa molto presto alla mattina (intorno alle ore 7) per poi farvi ritorno non prima delle 15 e visto inoltre che i dati HSBC 2022 evidenziano come 1 adolescente su 10 salti la prima colazione, risulta evidente e di fondamentale importanza fare in modo che gli studenti consumino a metà mattina una merenda consapevole ed equilibrata.
Dal sondaggio realizzato a fine 2024 da Coldiretti/Censis emerge come l’82% delle famiglie italiane (8 su 10) chieda con forza un piano pubblico per salvaguardare la salute dei propri figli, sempre più “dipendenti” da junk food, energy drinks, merendine e cibi ultra-trasformati, una tendenza che crea enormi pericoli per la loro salute e il loro sviluppo.
Del fatto che i propri figli appena possono scelgono cibi ultra-trasformati se ne è reso conto quasi un genitore su due (48%). E non sembrano funzionare i divieti, una strada scelta dal 37% di famiglie – secondo Coldiretti/Censis – che hanno imposto ai bambini di non mangiare merendine, caramelle, bibite gassate e junk food di vario tipo, anche dinanzi alle sempre più chiare evidenze scientifiche sui rischi ad essi collegati.
“È evidente, dunque – commenta Assuero Zampini, direttore Coldiretti Ravenna – la necessità di agire su più fronti: attivando una grande campagna, dalla scuola al web, rivolta ai ragazzi sul tema dell’educazione al mangiare bene, aumentando le ore di educazione alimentare, facendo conoscere i pericoli associati all’assunzione sistematica e continuativa di cibi ultra-trasformati, come chiesto dai genitori italiani.
Un ulteriore passo, decisivo, sarebbe la definizione di forme di etichettatura per evidenziare che un determinato prodotto appartiene alla categoria degli ultra-trasformati. Ma l’utilizzo di questi prodotti – aggiunge Zampini – va anche vietato nelle mense scolastiche e nei distributori automatici diffusi negli edifici pubblici, a partire proprio dalle scuole”.
Lì dove Coldiretti è impegnata da 25 anni con il progetto “Educazione alla Campagna Amica”, un percorso educativo che coinvolge mezzo milione di bambini all’anno su tutto il territorio nazionale, oltre mille in provincia di Ravenna con l’obiettivo di formare dei consumatori consapevoli.
L’impegno dell’Istituto Alberghiero di Riolo Terme
“A decorrere dall’anno scolastico 2022-2023 la scuola fa parte della rete regionale delle scuole che promuovono la salute ed ha siglato un patto formativo attraverso il quale si impegna ad adottare documenti formali e progettualità che diano centralità al tema della salute e del benessere psico fisico e sociale – afferma il dirigente scolastico Stefano Rotondi – mettendo di fatto in risalto come l’educazione alla salute nelle sue declinazioni specifiche rientri a pieno negli obiettivi strategici del Piano Triennale dell’Offerta Formativa”.
I risultati attesi
- Con questo progetto si vogliono raggiungere i seguenti risultati:
- Eliminazione dalle vending machine degli snack e bevande contenenti eccessive quantità di zuccheri, sale, additivi chimici.
- Acquisizione, da parte degli studenti, di maggiore consapevolezza in termini di scelta e consumo degli alimenti acquistati durante la permanenza a scuola.
- Modifica dei comportamenti degli alunni riguardo la scelta della merenda.