L’ampliamento del biodigestore di Granarolo sta sollevando preoccupazioni significative, espresse in un incontro tenutosi sabato pomeriggio, durante il quale il professor Gianni Tamino, già parlamentare ed eurodeputato per i Verdi, ha evidenziato diverse criticità ambientali, economiche e di sicurezza legate al progetto.
Gli incentivi pubblici e la sostenibilità economica
Secondo Tamino, il principale obiettivo dei proprietari dell’impianto, una società del gruppo SNAM, sarebbe ottenere incentivi pubblici per la produzione di biometano, senza i quali tali impianti sarebbero economicamente insostenibili.
Come sottolineato durante l’incontro, gli incentivi dovrebbero favorire la transizione ecologica e non mascherare i costi di attività che generano ulteriori problemi ambientali.
Impatto del progetto sulla viabilità
Uno dei problemi principali riguarda la viabilità. L’ampliamento comporterebbe un aumento significativo del traffico pesante, con centinaia di camion in entrata e uscita dall’impianto su una strada di campagna larga appena 2,75 metri.
Questa problematica è stata evidenziata anche dal comunicato ufficiale del Comune di Faenza: «L’attuale impianto fu pensato e realizzato anni fa… con una previsione di traffico di mezzi limitato. Si tratta di un equilibrio che verrebbe alterato dall’aumento dei mezzi pesanti della nuova centrale in transito dal centro abitato».
Rischio idraulico e alluvioni
La sicurezza idraulica rappresenta un ulteriore motivo di preoccupazione. Il Comune stesso, in una nota, ha dichiarato: «Non possono essere esclusi a priori problemi di sicurezza in caso di nuove alluvioni… mancano le indicazioni degli enti sovraordinati su come realizzare opere e investimenti garantendo la piena sicurezza idraulica».
Impatti ambientali e sanitari
Tra le altre criticità rilevate dal professor Tamino vi sono:
- Lo smaltimento dei fanghi residui, che potrebbe favorire la proliferazione di insetti ed epidemie negli allevamenti circostanti.
- Un ulteriore aumento di emissioni maleodoranti in un territorio già fortemente penalizzato.
Questi fattori rappresentano un serio rischio per la qualità della vita e per l’ambiente.
Appello per una maggiore trasparenza
Secondo Europa Verde, rappresentata da Massimo Donati e Francesco Banzola, è essenziale che le criticità sollevate non vengano sottovalutate quando verranno formalizzati i pareri ufficiali nei prossimi giorni. «Non siamo contrari in via pregiudiziale agli impianti di biodigestione – spiegano – ma non ci convincono i grandi impianti che richiedono biomasse provenienti da lontano».
La richiesta è che il Comune di Faenza non rinunci al proprio ruolo di indirizzo politico in materia di sviluppo economico e ambiente, tutelando il territorio di Granarolo. Progetti di questo tipo, concludono, devono essere condivisi e valutati attentamente dal punto di vista dell’impatto ambientale, evitando scorciatoie dettate dalla logica dei finanziamenti.