Se c’è un tema strettamente legato al Giubileo, sicuramente è quello dell’indulgenza. Da sempre è stato terreno di incomprensioni, scontri e anche scismi come quello di Lutero.

Cos’è l’indulgenza e come funziona

Lontano da ogni tecnicismo teologico, vorrei tentare di spiegare ai lettori con un esempio semplice cos’è un’indulgenza. Poniamo il caso che un gruppo di ragazzi giochi a pallone in cortile e a un certo punto una forte pallonata colpisca il vetro di una finestra, rompendolo. Il ragazzo colpevole andrà a scusarsi dal padrone di casa e questi potrà perdonarlo. Ma resta il vetro rotto e il danno da riparare. Questa dinamica è quello che accade nel sacramento della penitenza: la nostra colpa viene perdonata, ma resta il danno che il peccato che abbiamo commesso ha arrecato a tutta la Chiesa in virtù della comunione che lega tutti i battezzati in Cristo. Quando ci confessiamo noi assolviamo la penitenza, ma resta la pena da espiare. L’indulgenza toglie questa pena attingendo, sempre per la comunione che ci lega in Cristo, ai meriti di Cristo e di tutti i santi.

Le condizioni per accedere all’indulgenza


Per accedere alle indulgenze che la Chiesa mette a disposizione in diverse occasioni, occorre che si realizzino alcune condizioni oltre alle opere previste, una delle quali è la più forte: il distacco totale dai propri peccati anche veniali. Il tema dell’indulgenza con il passaggio della Porta Santa o la visita a un anziano o malato, oppure con un’opera di carità o di digiuno (come quello dai social) è una pratica ecclesiale che ci ricorda che siamo tutti peccatori, e ci aiuta a riscoprire alcuni temi della nostra fede come la conversione, il sacramento della penitenza, la solidarietà ecclesiale e orante nel cammino del credente. L’indulgenza giubilare ci ricorda che dobbiamo aiutarci reciprocamente a vivere la conversione come una scelta sempre necessaria «per liberare la libertà dell’uomo» (A. Catella). Per arrivare a questo obiettivo, la Chiesa mette in atto diverse ‘strategie’ di tipo penitenziale: la correzione fraterna, la preghiera, il digiuno, la quaresima, le indulgenze fino al sacramento. Accedere all’indulgenza non è quindi paragonabile all’indulto di tipo legale, ma è molto di più: recuperare totalmente la nostra libertà più autentica, e quindi la nostra vera dignità di fratelli in Cristo, entrando in una nuova fase del nostro cammino varcando la Porta Santa della speranza.

Giubileo in pillole: ecco i passi da fare

Per ottenere l’indulgenza cosa è necessario fare?
•Compiere un’opera Giubilare (pellegrinaggio a una chiesa giubilare, opera di misericordia, passaggio di una Porta Santa a Roma, visita a un malato o anziano per tempo congruo, digiuno dai social…)
Confessione e comunione entro pochi giorni dall’opera giubilare
Distacco dai peccati veniali
Preghiera secondo le intenzioni del Papa
Professione di Fede (Credo)

Nella diocesi di Faenza-Modigliana la Chiesa giubilare è la Basilica Cattedrale. Secondo il Decreto della Penitenzieria Apostolica come opera giubilare sono validi anche i pellegrinaggi a Gerusalemme, Santiago, Loreto, Assisi, Padova, ai Santuari mariani e le chiese giubilari indicate dai vescovi diocesani.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.diocesifaenza.it nella sezione Giubileo, oppure il sito ufficiale www.iubilaeum2025.va


don Tiziano Zoli