In vista del passaggio dalla Tari alla tariffa puntuale previsto per il 2026, il Popolo della Famiglia solleva perplessità sulla gestione della raccolta differenziata e propone interventi correttivi
Vitali: “Uniformare la raccolta in tutta la città”
Il Popolo della Famiglia di Faenza torna sull’argomento raccolta differenziata, puntando l’attenzione sul passaggio alla tariffa puntuale previsto per il 2026.
A farsi portavoce delle istanze del partito è Alessandro Vitali, dirigente comunale, che chiede un servizio più equo e uniforme per tutti i cittadini faentini.
“In vista del passaggio dalla Tari alla tariffa puntuale, occorre portarsi avanti con qualche ragionamento – dichiara Vitali –. I numeri forniti dall’assessore Ortolani mostrano un aumento della quantità di rifiuti differenziati rispetto al passato, ma ci sono ancora tanti correttivi da fare.”
Il problema del porta a porta e il disservizio nelle periferie
Vitali critica l’attuale sistema di porta a porta, definendolo una “vessazione” per i cittadini. “Abbiamo raccolto firme per proporre una modalità di conferimento diversa, ma la nostra richiesta non è mai stata presa in esame dall’amministrazione. Ora chiediamo che, almeno in vista della tariffa puntuale, il servizio venga uniformato in tutta la città.”
Una delle principali criticità, secondo Vitali, riguarda la disparità di trattamento tra il centro e le periferie: “Nel forese la raccolta di plastica, lattine, vetro e carta avviene con cadenza bisettimanale, mentre nel resto della città è settimanale.
Questo rappresenta un vero disservizio per i tanti faentini che abitano nelle periferie. Chiediamo che il servizio sia allineato, magari introducendo bidoni intelligenti con tessera per i residenti, così da evitare ai cittadini di dover tenere la spazzatura in casa per lunghi periodi.”
La preoccupazione per il 2026
Vitali esprime inoltre preoccupazione per “il silenzio dell’amministrazione comunale, sul tema della raccolta differenziata. Faenza sta affrontando tante problematiche, soprattutto in relazione ai fatti alluvionali, ma senza un intervento deciso si rischia di arrivare al 2026 in una situazione di grande confusione.”