Le recenti precipitazioni in Romagna confermano un trend preoccupante: eventi sempre più estremi e persistenti che richiedono nuove strategie di adattamento al clima che cambia.

Piogge intense e una nuova realtà

“Dobbiamo ormai entrare in quest’ordine di idee: che l’attuale situazione del meteo sta diventando la nuova normalità“. Ne è convinto Pierluigi Randi, consulente tecnico dell’agenzia ItaliaMeteo e presidente di Ampro (Associazione meteo professionisti). La nuova ondata di maltempo che si è abbattuta sul nostro territorio tra sabato e oggi non ha per fortuna creato danni rilevanti ma ha avuto tutte le caratteristiche del “nuovo modo di piovere: i dati ci dicono che queste precipitazioni, oltre che più intense, sono anche più persistenti – sottolinea –. C’è un tempo perturbato molto prolungato, anche in pieno inverno meteorologico ci sono accumuli che normalmente non ci verificano”.

Le cicatrici dell’alluvione del 2023

Secondo Randi, c’è un netto spartiacque tra prima del maggio 2023 e dopo quell’evento epocale dell’alluvione, “che ha sconvolto il nostro territorio rendendolo più fragile e vulnerabile – evidenzia –: oggi, quando una depressione è ben organizzata è molto più pericolosa potendo potenzialmente provocare maggiori danni e criticità a causa delle “ferite” ancora fresche del nostro territorio. Per tornare a prima del 2023 serviranno non mesi, ma anni, e nemmeno pochi, e quindi con questo tipo di rischio dovremo conviverci“.

Adattamento e consapevolezza

Come? Per Randi sarà importante soprattutto adattarci. «L’adattamento include molti aspetti: dalla gestione territoriale alla necessità di rimettere in sicurezza il territorio, dalla percezione del rischio fino all’aspettarci quasi che questi fenomeni si ripetano gestendo anche la paura che adesso inevitabilmente c’è ogni volta che piove”.

I dati parlano chiaro

Senza tralasciare il fatto che “i dati sono inequivocabili, con le precipitazioni estreme che stanno diventando più frequenti, forzate da una bassa atmosfera e una superficie del mare più calde, e da qui non si scappa, lo dimostrano le leggi della fisica. Ancora in questi giorni l’Adriatico stazza su anomalie di temperatura superficiale di 2°C. E infatti, anche a questo giro, e siamo già nell’inverno meteorologico, alcune stazioni collinari del forlivese-cesenate hanno superato i 150 mm di accumulo in meno di 48 ore, di cui più di 100 in 24 ore (es. Modigliana). Si tratta dell’undicesimo evento di precipitazione anomala, se non estrema, in Romagna nel 2024, da maggio a dicembre”, fa notare.

Cosa aspettarci nelle prossime settimane

Secondo Randi, la fase di maltempo proseguirà per almeno un’altra settimana. “Non ci sono ancora dati precisi per sbilanciarci sul tempo che farà a Natale o a Capodanno – conclude – ma nel breve-medio periodo vedremo brevi miglioramenti ad altri inserimenti di perturbazioni atlantiche, che porteranno instabilità prunciata ed eventi di pioggia, a cominciare da questo week-end, anche se sarà più veloce. Se non altro, non ci saranno episodi di grande freddo, ma temperature accettabili“.

Massimo Montanari