Il circolo Legambiente Lamone di Faenza, insieme ad altre associazioni del Tavolo ambiente, solleva dubbi sull’impatto del progetto di ampliamento dell’impianto di Biogas di Granarolo, recentemente acquisito dalla società BYS società agricola impianti S.R.L., controllata al 100% da SNAM.
Una trasformazione verso il biometano, ma a quale costo?
L’impianto, già destinato alla produzione di biogas, è oggetto di un progetto di ampliamento e trasformazione per la produzione di biometano. Legambiente Lamone sottolinea che, pur riconoscendo il valore degli impianti alimentati da materiali di scarto locali come alternativa al gas fossile, il caso in questione pone criticità rilevanti per l’area interessata.
Traffico e sicurezza stradale: problemi attuali e prospettive future
La viabilità attorno all’impianto, situato in via Fabbra, è una delle principali preoccupazioni.
Già oggi, il traffico dei camion che trasportano materie prime sta creando disagi significativi ai residenti, aggravati da problemi di sicurezza e dal deterioramento del manto stradale.
Secondo Legambiente, l’ipotesi di un ampliamento – che comporterebbe un ulteriore aumento dei mezzi pesanti – potrebbe peggiorare drasticamente la situazione, soprattutto se il trasporto del biometano avvenisse anch’esso su strada.
Vincoli storici e ambientali nella centuriazione romana
Un altro punto critico riguarda i vincoli imposti dalla normativa urbanistica. Via Fabbra si trova infatti nell’area dell’impianto storico della centuriazione romana, soggetta all’art. 23 comma 4 del RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio), che vieta modifiche alle caratteristiche essenziali delle strade e delle infrastrutture esistenti.
Questo vincolo renderebbe impossibile ogni intervento di adeguamento della viabilità per far fronte alle esigenze del nuovo progetto.
Richiesta di trasparenza sul progetto
Alla luce di queste considerazioni, Legambiente Lamone, supportata dal Tavolo per l’ambiente, ha richiesto all’Amministrazione Comunale di Faenza l’accesso agli atti e alle informazioni relative al progetto.
La richiesta mira a garantire che tutti possano valutare in modo trasparente i reali impatti ambientali e sociali dell’ampliamento.
«È fondamentale che ogni intervento sia compatibile con le esigenze di sicurezza, tutela del territorio e qualità della vita dei cittadini – sottolineano i rappresentanti del circolo –. Invitiamo l’amministrazione a fornire quanto prima i chiarimenti necessari».