La Diocesi di Faenza-Modigliana è in lutto. È morto nella notte tra venerdì 5 e sabato 6 luglio Antonio Verna, incaricato, insieme alla moglie Antonella, per la Pastorale missionaria e anima dell’Operazione Mato Grosso. Aveva 62 anni. «Siamo vicini ad Antonella, alle figlie Maria, Noemi, Benedetta e Maddalena – la nota della Diocesi -. Preghiamo per lui e ci uniamo, come fratelli, al dolore della sua famiglia avendo nel cuore gratitudine per l’amore che Antonio ha costruito». La Santa Messa esequiale per Antonio è stata celebrata mercoledì scorso in Cattedrale presieduta dal vescovo monsignor Mario Toso. Di seguito riportiamo la testimonianza di don Mirko Santandrea.

La testimonianza

Antonio Verna Pastorale Missionaria

Tutto parla di te, caro Antonio, qui alla parrocchia della Pace, dove vivi da tanti anni la missione insieme ad Antonella.
Tutto parla di don Bosco, della Vergine Maria, della cura dell’anima dei ragazzi, dei poveri, della missione. Dietro al padre Ugo, accanto a Giorgio, a Daniele, poi sacerdoti e padri, anche tu padre, di famiglia con una famiglia grande, allargata, quella dell’oratorio e dell’Operazione Mato Grosso, che ti ha fatto fare tanti passi di una vita spesa, donata, giorno dopo giorno, tutti i giorni. Da Faenza ad Arese, al Perù, poi di nuovo a Faenza, all’oratorio salesiano, vivendo prima a san Giuseppe, poi a Santa Lucia, poi qui alla Pace. È un continuo andirivieni di persone che vengono a salutarti.

oratoriopace

Che bella vita hai vissuto Antonio, che bella questa famiglia che ti abbraccia, che ti ha aiutato giorno per giorno a fare quello che si legge sotto un bellissimo disegno di Gesù e Maria nel sogno dei nove anni di don Bosco: “Sogna, Alzati, vai!”.
C’è anche un albero con degli ombrelli che passando tutti notano sul prato della Pace, avvicinandosi si leggono queste parole, le hai scritte tu, con un pennarello “Albero dei sogni. A suo tempo tutto comprenderai”. È il tuo testamento alla tua famiglia, alla grande famiglia dell’oratorio e dell’Omg, ai centri missionari e alle nostre chiese in Italia e in Perù.

WhatsApp Image 2024 07 08 at 16.55.56

Quante volte abbiamo sognato insieme! L’ultima volta è stata la festa missionaria dei grest, che abbiamo dovuto annullare per il maltempo, mi cercavi sempre, volevi un parere, una conferma… sono passato alla Pace a prendere i braccialetti e ghiaccioli per i bambini… è stato l’ultimo saluto, l’ultimo sorriso. Eri stanco. Ti penso così in compagnia del padre Samuele e dell’Antonellina, dei ragazzi e dei bambini, di Antonella e delle tue figlie, in missione in varie parti. Quante volte sono venuto qui alla Pace per sognare insieme, mi hai cercato sempre per starvi accanto a tante avventure con i ragazzi, per confessare, per innamorarci di un cammino buono che il padre Ugo ha aperto e con padre Daniele e padre Giorgio abbiamo camminato.

Ricordi la camminata da Trebbana a Faenza con una enorme croce bianca sulle spalle per la chiusura del processo diocesano della causa di beatificazione di padre Daniele Badiali? Ricordi la prima volta che mi hai accompagnato all’aeroporto perché potessi stare un po’ nei luoghi dove padre Daniele ha donato la vita fino ad offrirla? Siamo tornati insieme in Perù per l’inaugurazione della chiesa di san Luis, poi con Antonella per il processo di padre Daniele. Eri a Casa in tante case della grande famiglia dell’Omg in Perù e in Italia, era ed è bello vedere quante persone hanno sognato insieme!

WhatsApp Image 2024 07 08 at 16.54.58

L’ultimo saluto te lo facciamo insieme in Cattedrale, come al padre Daniele: grazie per aver servito con pazienza, con entusiasmo la missione in questa nostra chiesa… quante feste missionarie, quanti grest, quanti cammini con padre Daniele, recite, scenette, canti, campi, lavori, colori, arti! Ci è stato dato tanto, ci sarà chiesto tanto! Ogni tanto ci fermiamo e ci rendiamo conto che, come cantava il padre Daniele, “come ombra è la vita… la vita questa notte chiederò a te, il mondo che ti servirà?” E nel ritornello ci faceva cantare: Dov’è l’amore io ti cercherò, come un bambino mi incamminerò”.

Tanti bambini ti sono debitori di questa ricerca, di questo cammino. “A suo tempo tutto comprenderai”. Gli ombrelli, i cartelloni, le bandiere, la Carità sono il segno con cui hai aspettato Gesù, hai desiderato Gesù; nella chiesa della Pace ti guarda dalla Croce sopra la bara, alzo lo sguardo e ti guarda dalla vetrata dell’abside, Risorto.

Attraverso quella vetrata riascolto con la memoria del cuore il canto che il padre Daniele ha fatto per il vostro matrimonio “la tua mano mi darai”, in una strofa dice “coi colori dell’amore dipingerò la vita / per tendere a Dio vera meta”. Ascolto ancora e ricordo un canto alla Vergine Maria che nel ritornello dice così: “Aceptarè Maria / la vida en este oscuro madrugar / estarèvelando hasta que al morir / mi vida in mil colores Jesus descubrirà”

don Mirko Santandrea