Forza di volontà, determinazione, voglia di non arrendersi e andare ben oltre i propri limiti: così Mauro Calderini, atleta con disabilità nato ad Arezzo ma residente in Umbria, a Pistrino di Citerna, è riuscito nell’impresa di tagliare il traguardo della 49esima edizione della 100 km del Passatore Firenze-Faenza. Calderini, 60 anni, è poliomielitico e avendo la parte sinistra del corpo paralizzata corre sempre utilizzando solo la gamba destra ma questo non gli ha impedito di correre la Firenze-Faenza, arrivando in piazza del Popolo in 17 ore, 14 minuti e 43 secondi.

Calderini 60 anni, è poliomielitico e avendo la parte sinistra del corpo paralizzata corre sempre utilizzando solo la gamba destra

calderini

“Ho vinto la sfida con me stesso – commenta un emozionato Calderini. Correre la 100 km per una persona con disabilità poteva sembrare un obiettivo irraggiungibile ma io mi ero messo in testa, ormai diversi anni fa, di riuscire a correrla e nel 2024 mi sono voluto mettere alla prova. Il mio obiettivo era semplicemente arrivare a Faenza, entro il tempo massimo e quando ho tagliato il traguardo ho provato un’emozione davvero indescrivibile, unica e ho esultato come se fossi arrivato primo, perché per me è stata una grandissima vittoria.”

Un’idea, quella di presentarsi ai nastri di partenza della 100 km, nata negli anni scorsi, venendo dall’Umbria a vedere l’arrivo della gara. “Dal 2017 al 2019 sono venuto a Faenza, per vedere l’arrivo dei podisti, spiega Calderini, e mi sono davvero innamorato di questa corsa. E’ una gara unica, che ti entra dentro in maniera particolare e porto davvero nel cuore.”

Tanti i sacrifici fatti per preparare la Firenze-Faenza tra cui “un regime alimentare che mi ha permesso di perdere venti chili e ovviamente tanto allenamento anche se a fare la differenza è stata la mia forza di volontà, nel volere vincere questa sfida.

E’ stata dura ma non ho mai pensato di fermarmi, ero fortemente determinato per raggiungere, a tutti i costi, il mio obiettivo.”

“Per me correre è proprio una ragione di vita”

calderini podio

A seguire Mauro, dal primo all’ultimo chilometro, sono stati Carlo Valecchi, amico ed atleta che l’ha assistito durante tutto il percorso e Giuseppe Misuri, giornalista e amico, che, durante un periodo buio, l’ha indirizzato verso la corsa. Un passaggio cruciale infatti è stato il cammino di Santiago che Calderini ha percorso, proprio su invito di Misuri. Qui la scoperta di riuscire a camminare a lungo e da quel momento Mauro non si è più fermato.

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Mauro Calderini con Carlo Valecchi
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Mauro Calderini con Giuseppe Misuri

“Dal 2018 sono tesserato con l’Asd Pietralunga Runners che per me oltre a una società è anche una famiglia. Essendo una persona con disabilità e non avendo purtroppo un lavoro, la corsa rappresenta un’importantissima valvola di sfogo. Per me correre è proprio una ragione di vita, mi dà forza e coraggio per guardare avanti ed è ormai il mio impegno prioritario, dopo la famiglia e gli affetti naturalmente.”

La 100 km per Calderini rappresenta dunque la più grande impresa della sua vita ma questo non vuol dire che si chiuda un cerchio anzi “nel 2025 vorrei riprovarci perché si tratta davvero di una gara bellissima e organizzata perfettamente, fin nei minimi dettagli. Tutto il comitato organizzativo con me è stato squisito e posso solo ringraziarli”. Appuntamento dunque all’anno prossimo, con la consapevolezza che Mauro ha realizzato un’impresa che può insegnare molto a tutti noi.

Samuele Bondi