A Castel Bolognese la pizzeria è un «laboratorio di dignità», spiega il proprietario Eugenio Iannella
Ha aperto ai primi di maggio di quest’anno Civico 25 – Il gusto dell’inclusione’, una pizzeria speciale nata a Castel Bologense per essere un modello di accoglienza e opportunità per ragazzi con disabilità o segnati da esperienze di bullismo. Dietro il progetto c’è Eugenio Iannella, che oggi soddisfatto annuncia «adesso hanno un contratto di lavoro a tempo determinato».
Iannella di Civico 25 racconta il primo successo per i ragazzi con disabilità del locale
«Civico 25 è molto più di un luogo. È una promessa mantenuta. E la promessa è questa: nessuno resta indietro». Con queste parole Eugenio Iannella, proprietario della pizzeria inclusiva di Castel Bolognese annuncia soddisfatto che «tutti i ragazzi con disabilità che lavorano al “Civico 25 – Il gusto dell’inclusione” hanno firmato un contratto di lavoro a tempo determinato».
«Un traguardo straordinario, un passo concreto verso quell’autonomia che troppo spesso resta solo un sogno per tante persone con fragilità. Ma qui, in questo luogo speciale, il sogno si è fatto realtà. Civico 25 non è solo un ristorante, né solo un laboratorio di sapori. È un laboratorio di dignità, dove il talento, l’impegno e la passione di questi ragazzi vengono riconosciuti e valorizzati ogni giorno».
Un contratto è il riconoscimento di una professionalità
«Con la firma dei contratti, non si garantisce soltanto uno stipendio, ma si riconosce un’identità professionale. Si dice chiaramente: “Tu vali. Tu hai un posto. Tu conti”. È un messaggio potente, che va oltre le mura del locale. Raggiunge le famiglie, che finalmente possono guardare al futuro con occhi diversi». Continua Iannella: «è il primo passo. Il primo verso una vita adulta, autonoma, piena di responsabilità ma anche di soddisfazioni. È l’inizio di una strada nuova, fatta di piccoli gesti quotidiani che costruiscono grandi cambiamenti sociali».
«I limiti si possono superare»
«La disabilità non è un limite, ma una delle tante forme della bellezza umana. E che quando qualcuno crede davvero nelle persone, i risultati arrivano. A chi ha scommesso su questi ragazzi, va un grazie profondo. A chi li ha accompagnati fin qui, un applauso silenzioso e commosso. Ma soprattutto, a loro – i protagonisti – va l’onore di aver dimostrato che i limiti si superano. Con il lavoro. Con la dignità. Con il cuore».














