Lavorare meno e meglio puntando sull’ottimizzazione del tempo e sulla condivisione di responsabilità. Con un valore aggiunto: più tempo libero per curare passioni e relazioni, attività sportive, o sbrigare faccende domestiche ‘alleggerendo’ il weekend da spesa e commissioni. Sono i vantaggi della settimana corta, una realtà in 18 paesi del mondo, oggetto ora di una proposta di legge anche nel nostro paese. Tra le prime aziende a partire sei mesi fa, l’agenzia per il lavoro Areajob spa, che ha una filiale anche a Faenza. Nata nel 2006 a Bibbiano (Reggio Emilia), oggi conta 30 filiali distribuite nel nord-centro Italia (Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto) e 120 dipendenti, di cui quattro nella sede di via Mengolina. Partita il 15 gennaio scorso, la sperimentazione ha visto i dipendenti andare in ufficio quattro giorni su sette per un totale di 32 ore anziché 40, senza perdere un euro di stipendio. Per un primo bilancio abbiamo parlato con Arcangelo Neri, responsabile Sviluppo business di Areajob.

Dottor Neri, soddisfatti?

Per il momento siamo molto contenti, la fruizione è positiva e non vediamo limiti temporali all’applicazione di questa soluzione organizzativa. Stiamo raccogliendo i primi frutti, i colleghi sono riconoscenti. È’ presto per tirare le somme, ma registriamo un bel miglioramento del clima di lavoro.

Dipendenti più felici rendono anche di più quindi?

Sicuramente questo rientrava tra i nostri primi obiettivi, è prematuro affermare di esserci riusciti.
Però crediamo che un miglior bilanciamento tra vita privata e professionale possa restituire risultati inaspettati. La prima scadenza di verifica dei risultati era a fine di maggio e solo poche filiali sono risultate indietro rispetto agli obiettivi. Non siamo però in grado di dire per ora se la causa sia il giorno in meno lavorato. Sulla nostra attività pesano tanti fattori come il mercato nazionale, in lieve contrazione, quello locale e la stagionalità. A scopo cautelativo e solo per quelle realtà c’è stata una temporanea sospensione, per avere il tempo di fare le verifiche necessarie. Per tutte le altre si prosegue.

I risultati sono stati migliori rispetto alle aspettative?

Un anno fa ci chiedevamo se sarebbe stato possibile diminuire del 20% le ore senza sacrificare i nostri obiettivi. Ad oggi il primo bilancio è positivo. Sono passati pochi mesi ed è prematuro saltare alle conclusioni, ma al momento possiamo affermare che sì, è possibile.

Come funziona la nuova routine lavorativa?

È’ una tassativa turnazione, per ogni dipendente il giorno libero cambia tutte le settimane. Questo è fondamentale per garantire il ricircolo, la grinta e non fissare in maniera granitica certe abitudini.
La pianificazione si fa ogni due mesi, quindi per 8 settimane si ha una programmazione che vede una turnazione dei 5 giorni.
Così si evitano conflitti e gelosie. Cerchiamo di esser il più trasparenti possibile.

Concentrare una maggiore mole di lavoro in meno ore potrebbe aumentare il carico di stress?

Ce lo siamo chiesti anche noi inizialmente ed è stata una delle maggiori preoccupazioni. Per questo abbiamo introdotto accorgimenti organizzativi e miglioramenti produttivi. È ovvio che i tempi vanno ottimizzati, in 4 giorni si concentra quello che normalmente si faceva in 5. Ma è qui che entra in gioco il risvolto qualitativo. Il nostro è un lavoro di relazione con clienti e candidati. Se i nostri dipendenti sono più sereni, ne beneficia anche il rapporto con l’utente finale. Per cui siamo doppiamente soddisfatti: non abbiamo rinunciato di una virgola alla qualità del servizio. Chi ha contatti “caldi” si rende disponibile al telefono o si organizza il lavoro in anticipo. La nostra attività, rispetto a quindici anni fa, è più programmabile, la ricerca si è spostata sulla qualità del profilo e quindi c’è qualche giorno in più per organizzarsi.

L’agenzia di via Mengolina come se l’è cavata?

Promossa a pieni voti, è una delle esperienze più felici a livello nazionale.

Promossa a pieni voti la sede di via Mengolina

Nella sede di Areajob di via Mengolina lavorano quattro dipendenti. «Abbiamo notato la bellezza di avere più tempo libero – spiega Monica Casadei che lavora nella sede faentina -. Questo esperimento ha avuto un impatto molto positivo sulle nostre vite, portato maggior equilibrio tra la vita lavorativa e quella personale, aumentando produttività e motivazione. Abbiamo riorganizzato le attività in ufficio. La nostra fortuna è che siamo un team molto affiatato – conclude – Se c’è un problema, diventa il problema di tutti, poi è ovvio che nessun scompare nel giorno libero, cerchiamo di restare reperibili al cellulare. È un allenamento per raggiungere gli stessi obiettivi con meno tempo a disposizione».


Barbara Fichera