La città di Faenza sta per riappropriarsi di uno storico luogo di aggregazione.
Sabato 25 maggio riaprirà il Dopolavoro Ferroviario, che i frequentatori nei decenni passati chiamavano semplicemente “i Ferrovieri”, perché dal 1925, anno della sua nascita, era il ritrovo dei dipendenti e dei pensionati delle Ferrovie dello Stato, arrivato a contare nei periodi d’oro oltre 1.500 soci, compresi coloro che il treno l’avevano frequentato solo da passeggeri.


Chiuso dal 1 dicembre 2022, il Dopolavoro Ferroviario sta dunque per riprendere vita, aprendosi, come tante realtà faentine, ad una città che è cambiata profondamente, segnata negli ultimi anni dalla pandemia e dall’alluvione di cui sta celebrando il triste primo anniversario.


Ci sono volute l’iniziativa di Maurizio Ciani, faentino noto per le sue esperienze nel settore, e la volontà del nuovo corso dell’Associazione Dopolavoro Ferroviario di Ravenna presieduta da Matteo Nunnari, per riaprire, inizialmente, il bar e successivamente rivitalizzare un luogo che ha spazi coperti per circa 850 metri quadrati e all’aperto per un migliaio.


La ripartenza del Dlf vedrà tornei di briscola, marafon-beccaccino, burraco, mah-jong, in programma quasi ogni sera nelle ampie sale con le volte ad arco di quello che in un lontano passato fu il convento di Santa Caterina, poi affidato alla comunità camaldolese delle suore di San Maglorio.

Al piano terra si trova anche la sala-teatro intitolata all’ideatore del Palio del Niballo, Ermano Cola, che lavorava alle dipendenze delle Ferrovie.

Nei locali del Dlf hanno trovato recentemente sede l’associazione sportiva dilettantistica “100 km del Passatore”, che proprio nel giorno dell’inaugurazione è impegnata nell’organizzazione della gara podistica Firenze-Faenza, e l’associazione dei Filatelici e dei Numismatici faentini, mentre da tempo opera un’associazione per la promozione dei balli latini.

Al primo piano invece c’è la “Fototeca Manfrediana”, sorta nel 1982 per iniziativa del Gruppo Fotoamatori Dlf Faenza ed oggi nelle buone mani di un gruppo di giovani.


Coloro che attraverseranno il parcheggio interno troveranno in ottimo stato la “capannina”, manufatto decorativo del 1851, sotto la protezione della Soprintendenza alle Belle Arti, del grande giardino del confinante Palazzo Milzetti: giardino divenuto di proprietà del Dlf dopo la Seconda Guerra Mondiale al momento dell’acquisto dall’allora proprietario avvocato Bolognesi.

L’appuntamento con il nuovo Dopolavoro Ferroviario è dunque per sabato 25 maggio dalle 9.30; l’ingresso, da cui si accede subito al portico del bar, è come sempre dal grande portone ad arco in fondo al parcheggio di via Cavour, vicino a via Santa Maria dell’Angelo. 

Capannina del DLF Faenza