“La priorità dell’amministrazione comunale di Faenza è senza alcun dubbio la messa in sicurezza della città e il ripristino di tutti i danni alle infrastrutture pubbliche, causati dall’alluvione.” A dirlo è il vicesindaco Andrea Fabbri che, dopo le dimissioni dell’assessora Milena Barzaglia, ha assunto la delicata delega ai Lavori pubblici, in un 2024 che vede Faenza alle prese con una complessa ricostruzione post alluvione e aggiudicataria di numerosi finanziamenti Pnrr, centrali per progettare la città del futuro.

L’intervista al vicesindaco Andrea Fabbri: il punto sul Ponte delle Grazie, “entro febbraio riaprirà in un senso di marcia, affiancato dal ponte bailey”

ponte via renaccio

Fabbri, una grande opera molto attesa dai cittadini è sicuramente il Ponte delle Grazie? Quando ci sarà la riapertura?

Da quando ho accettato di occuparmi dei lavori pubblici mi sono messo al lavoro per riuscire a ridare alla città questo prezioso collegamento e ora siamo in dirittura d’arrivo. Entro fine febbraio dovrebbe riaprire il Ponte delle Grazie in un solo senso di marcia, dal Borgo al centro storico, con ovvie limitazioni per i mezzi pesanti.

A 50 metri, lato monte, sorgerà invece il ponte bailey che consentirà il transito dei veicoli in direzione opposta, quindi dal centro verso il Borgo, con previsione massima di carico fino a 25 tonnellate, senza problemi dunque per il passaggio dei mezzi pubblici. La difficoltà maggiore è stata sicuramente progettare le rampe, per avere un ponte sufficientemente alto ma accessibile, evitando ripercussioni su traffico e viabilità.

Esaurita questa prima fase, quando sarà possibile per Faenza riavere il nuovo Ponte delle Grazie “definitivo”?

Sulle tempistiche per il nuovo ponte c’è incertezza, legata ad autorizzazioni e deroghe che sono da ottenere. La piena dello scorso 16 maggio infatti ha spostato completamente i parametri, ma realizzare un ponte così alto, come imporrebbe l’ultimo evento alluvionale, è impossibile materialmente. Andrà comunque realizzato un ponte più alto dell’attuale e maggiormente sicuro. L’auspicio è avere il nuovo collegamento tra centro storico e Borgo entro i prossimi due anni.

Potrebbe sicuramente esserci di aiuto dover ottenere solo l’autorizzazione dalla struttura commissariale che opera con poteri straordinari, invece anche la realizzazione del ponte deve sottostare ai canonici passaggi regionali. Fortunatamente c’è massima collaborazione ed ascolto da parte di tutti gli enti regionali coinvolti.

Strade, aree verdi, scuole: in tutto stimati danni da 60 milioni di euro per le infrastrutture del Comune

andrea fabbri 2

Oltre al ponte, quali sono le priorità per la ricostruzione post alluvione?

Un capitolo importante riguarda le strade. Abbiamo ricevuto in somma urgenza oltre tre milioni di euro per il ripristino di strade e marciapiedi e l’obiettivo è appaltare tutti i lavori prima della prossima estate. Altri interventi urgenti riguardano le aree verdi: stanno iniziando i lavori di pulizia e ripristino del terreno, con un costo complessivo che ammonta a 470mila euro. Successivamente vogliamo condividere con la cittadinanza i progetti di riqualificazione dei parchi.

Un’altra priorità dell’amministrazione è sicuramente relativa al ripristino degli ambienti scolastici. Le scuole sono importanti per far rivivere un quartiere e contrastare lo spopolamento.

A questo proposito, a che punto siamo per la scuola materna “Il Girasole” di via Calamelli, completamente distrutta dall’alluvione?

Abbiamo già conferito l’incarico di progettazione ma la stima dei lavori è di circa 3 milioni di euro quindi siamo in attesa dell’ordinanza della struttura commissariale relativa alle scuole. Successivamente vogliamo avviare un percorso condiviso con genitori, insegnanti e operatori scolastici.

A quanto ammontano i danni alle infrastrutture pubbliche faentine?

Dalle prime stime siamo intorno a 60 milioni di euro ed è purtroppo un elenco in aggiornamento, basti pensare alla voragine che si è aperta recentemente su via Basiago. Al momento abbiamo ricevuto fondi esclusivamente per lavori in somma urgenza ma auspichiamo arrivino anche finanziamenti finalizzati alla ricostruzione.

Proprio mercoledì 17 gennaio la premier Meloni e la presidente della commissione europea Von der Leyen hanno annunciato lo stanziamento di ulteriori fondi legati al Pnrr, pari a 1,2 miliardi di euro, per la ricostruzione.

Sì, si tratta sicuramente di una cifra importante e di un significativo passo in avanti. Speriamo possano esserci di aiuto.

La sicurezza dei fiumi e le fognature: “Potenziamento della rete in via Cimatti”

LavoriArgineLamone2

Per quanto riguarda invece la messa in sicurezza della città, come procedono i lavori per il muro di protezione su via Renaccio?

Siamo alle battute finali, entro qualche settimana il cantiere sarà completato e si tratta di un’opera che consente già di innalzare il livello di sicurezza.

A preoccupare i cittadini ci sono sicuramente i lavori all’interno dei fiumi, Marzeno e Lamone in particolare. Che progetti ci sono per la sicurezza idraulica della città?

Per quanto riguarda i fiumi la fase di studio e progettazione spetta all’Autorità di Bacino che ha la responsabilità di redigere un progetto che possa garantire la sicurezza idraulica, anche ad esempio attraverso le casse di espansione. In questa fase però, come amministrazione, non vogliamo restare a guardare e in attesa della presentazione del piano da parte dell’Autorità di Bacino puntiamo ad elaborare delle proposte progettuali, da sottoporre alla struttura commissariale o alla stessa Autorità.

Per mitigare fin da subito il rischio idraulico ci possono essere varie soluzioni come, ad esempio, l’individuazione di aree allagabili. Inoltre vogliamo condividere le proposte con i comitati che rappresentano i cittadini alluvionati, i quali stanno svolgendo un ruolo importante.

Un altro tema particolarmente discusso è quello relativo alle fognature, soprattutto nella zona di via Cimatti e nel quartiere Bassa Italia. Hera ha presentato un piano di intervento?

Sì, Hera ha presentato un piano di interventi importante, con soluzioni diverse a seconda delle zone della città e dei problemi riscontrati. Il vantaggio che ha Faenza rispetto ad altre città è proprio che Hera stava già lavorando su modelli e simulazioni e quindi non siamo partiti da zero. Per quanto riguarda la zona di via Cimatti, si andrà a potenziare la rete fognaria mentre il discorso per la zona di via Lapi è più complesso perché la soluzione individuata consiste nell’installazione di pompe di sollevamento e i costi sono ingenti.

La priorità infatti ora è capire come finanziare in tempi brevi i progetti, interfacciandosi con Atersir e la struttura del commissario. I primi interventi però si vedranno nei prossimi mesi ed è già pienamente operativo anche il sistema di idrovore mobili, in caso di necessità.

I progetti Pnrr e la stazione ferroviaria

Andando oltre l’alluvione, il 2024 è un anno decisivo anche per i cantieri legati al Pnrr, con progetti importanti per Faenza come la Cittadella dello Sport alla Graziola, il rinnovamento del Palazzo delle Esposizioni e la riqualificazione di Cavallerizza e piazza Dante. E’ possibile procedere con la ricostruzione post alluvione senza perdere quest’importante opportunità data dai fondi europei?

La sfida è proprio tenere tutto a sistema e in tempi brevi perché il Pnrr ha un cronoprogramma rigido e che non concede deroghe. La ripresa della città passa proprio da questi progetti, se vogliamo che Faenza si rilanci non è sufficiente ricostruire ciò che l’alluvione ha distrutto ma è necessario non perdere il treno del Pnrr. Io vedo proprio un percorso unico tra ricostruzione e progettazione, con l’opportunità di fare scelte strategiche e coraggiose per costruire la Faenza di domani. Per quanto riguarda i vari progetti, i lavori per il rinnovamento del Palazzo delle Esposizioni sono iniziati e siamo dunque all’interno dei tempi stimati, nonostante tutto.

Alla Cavallerizza dovrebbe concludersi la prima fase di ricostruzione post alluvione prima dell’estate 2024, mentre per la Cittadella dello Sport l’alluvione ha fatto slittare l’inizio dei lavori che cominceranno comunque nei prossimi mesi. Stiamo ridefinendo il cronoprogramma, per condividerlo con le associazioni che utilizzano gli impianti sportivi. Aggiungo che stanno procedendo nei tempi previsti  i lavori per il campo cross dei Monti Coralli.

Un altro progetto importante per Faenza, sebbene non finanziato con il Pnrr, è la riqualificazione della stazione ferroviaria. Come procedono i lavori?

E’ sicuramente uno dei cantieri più complessi ma anche su questo fronte stiamo procedendo. Il progetto sarà completato entro la prima metà del 2025 e quindi poi si potrà procedere a spostare l’autostazione, avviando anche la rigenerazione urbana di quell’area, in relazione alle nuove esigenze di viabilità e mobilità. Nel 2026 poi anche i Vigili del Fuoco cambieranno sede, trasferendosi nella nuova caserma che sorgerà nelle immediate vicinanze di via Piero della Francesca, in una zona più lontana dal traffico del centro cittadino. Dobbiamo riuscire a mettere in pista tutti questi progetti per aiutare Faenza a ripartire.

Come giunta siamo partiti con un’idea ben precisa di città e dei progetti da realizzare e sebbene l’alluvione abbia modificato i piani e le priorità la mia intenzione è terminare il mandato lasciando una città più sicura e che guardi al futuro.

Samuele Bondi