Il 2 febbraio del 2014 moriva improvvisamente Guido Leotta, scrittore, editore, musicista e agitatore culturale.

Sono passati dieci anni da quella notte e la sua scomparsa ancora pesa sulla vita della famiglia, degli amici e collaboratori, come pesa la sua assenza nel panorama culturale di Faenza e della Romagna intera.

Nel libro La cultura nella città, il professor Alessandro Montevecchi segnalava a Faenza «l’opera di una nuova generazione omogenea per vivacità intellettuale e per interessi, che a partire dal 1985 si era raccolta intorno alla rivista quadrimestrale “Tratti”». 

Una nuova generazione particolarmente attenta alle lingue straniere, soprattutto quelle minori, e al dialetto romagnolo, e che manifestava «l’intenzione di fare della comunicazione letteraria anche un momento libero di contatto fra esperienze diverse e di democratica valorizzazione delle culture minoritarie».
I principali artefici di questo progetto (condiviso con altri scrittori, poeti, traduttori) sono stati Guido Leotta insieme a Giovanni Nadiani, che ci ha lasciato nel 2016. Con la loro prematura scomparsa si è interrotta una delle esperienze culturali più stimolanti e significative a cavallo tra Novecento e Duemila in Romagna.

Quella che si è chiusa è la palestra che si era creata con la rivista Tratti, con l’editore Mobydick, con il Folk Festival: il senso collettivo di partecipazione a un progetto che metteva insieme una rivista, una casa editrice, un Festival, dove un poeta poteva dialogare con un traduttore, un musicista poteva confrontarsi con un attore, si realizzavano libri, riviste, spettacoli. La creatività trovava una dimensione concreta e soprattutto collettiva.

Si era parte attiva di un progetto comune e condiviso con altri, ci si sentiva parte di un tutto.

In questo 2024 che va a incominciare la Bottega Bertaccini vuole ricordare il grande lavoro (non ancora degnamente riconosciuto) che Guido, Giovanni e quella generazione di poeti scrittori e traduttori hanno consegnato alla cultura della città.

Guido è mancato il 2 febbraio e compiva gli anni il 2 maggio. Abbiamo allora pensato di “giocare” con questi numeri dedicandogli un ricordo lungo quattro mesi, a scadenze regolari, il 2 febbraio, il 2 marzo, il 2 aprile, il 2 maggio.

Nel programma che ha definito la Bottega Bertaccini, insieme ad alcuni amici e collaboratori di Leotta, si toccheranno alcuni luoghi della città e alcuni dei molti interessi di Guido, dalla poesia alla narrativa, dal teatro alla musica, allo sport (anche!).

Un grazie particolare va rivolto al Teatro Due Mondi, alla Casa del Teatro, al Rione Verde e ai tanti amici, scrittori, poeti, traduttori, musicisti che con Guido hanno condiviso passione e impegno, per aver contribuito a offrire alla città queste occasioni di incontro e ricordo.

leotta trio

Un ricordo lungo quattro mesi, Guido Leotta dieci anni dopo (1957-2014)


Venerdì 2 febbraio, ore 18 / Bottega Bertaccini, corso Garibaldi 4
Mostra dei disegni originali di Vania Bellosi e Alberto Zannoni nelle copertine dell’editore Mobydick.

La mostra resterà aperta fino al 30 marzo.
A seguire: “Il lanciatore del peso e altre storie di sport” nelle parole di Vito Sami

Sabato 2 marzo, ore 21 / Casa del Teatro, via Oberdan 7a
Faxtet in concerto.
Incontro con i poeti e traduttori Giuseppe Bellosi, Adele D’Arcangelo, Mario Giosa, Cesare Ricciotti, Daniele Serafini, Nevio Spadoni, Lara Strada

Martedì 2 aprile, ore 21 / Rione Verde, via Cavour 37 
Presentazione della nuova edizione di “Brevemente”, raccolta di racconti brevissimi.
Incontro con gli scrittori Eraldo Baldini, Giancarlo Baroni, Marcello Fois, Carlo Lucarelli, Giuseppe O. Longo, Gian Ruggero Manzoni, Luca Masia, Fabio Mongardi, Bernardino Prella, Daniele Serafini, Paola Lauretana Vitali

Giovedì 2 maggio, ore 21 / Casa del Teatro, via Oberdan 7a
Kabarett 2024 – Dedicato a Guido. Letture e parole a cura di Teatro Due Mondi