Volontari sul campo per monitorare lo stato degli argini del fiume Lamone e mettere in allerta per situazioni a rischio. La proposta è arrivata nel corso della riunione del comitato cittadino del Borgo alluvionato del 4 dicembre scorso al cinema Europa. Sono sotto gli occhi di tutti i lavori che sta svolgendo la Regione Emilia-Romagna per ripristinare gli argini del Lamone e del Marzeno dopo la terribile alluvione di maggio. A partire da ponte delle Grazie fino a monte, le operazioni proseguono e la fitta vegetazione un tempo presente ha lasciato spazio a una sorta di grande spianata. Eppure, tra gli interrogativi emersi, c’è la cura, sul lungo periodo, degli argini e della flora. “I lavori sul fiume devono essere messi sotto controllo non solo ora, ma anche nei prossimi mesi e anni” ha detto un cittadino durante l’assemblea. Da qui l’idea di un gruppo di volontari, le “Sentinelle del Lamone” per tenere monitorato lo stato dei fiumi e segnalare a Comune e Regioni opportuni interventi, come ritardi nella manutenzione oppure la presenza eccessiva di animali.

“Per realizzare una realtà di questo tipo – ha spiegato un altro cittadino presente all’assemblea – è necessario però strutturarsi come vera e propria associazione, così da avere il supporto, per esempio, della Protezione civile, fare corsi di formazione e ottenere i corretti dispositivi di protezione individuale”. La proposta è stata così lanciata: i prossimi passi diranno se diventerà realtà.