Il Comune di Cotignola propone anche quest’anno la visione gratuita sul piazzale della chiesa di Cassanigo, con il maxischermo 10×15, di un’opera singolare di Susanna Nicchiarelli, Chiara. La giovane regista romana rivisita in chiave innovativa la biografia della santa di Assisi, le cui vicende si intrecciano con quelle di Francesco e che si ispirano agli studi della storica Chiara Frugoni. Scomparsa recentemente, mentre le viene dedicata la pellicola da parte della regista, la Frugoni lascia una immensa eredità di studi sul Medioevo.

Sulle figure di san Francesco e di santa Chiara, nella storia del cinema, anche italiano, restano opere famose nell’immaginario collettivo, fra cui primeggia Fratello sole, sorella luna di Gianfranco Zeffirelli, degli anni Settanta. La studiosa Frugoni affronta la tematica di Chiara anche nella pubblicazione Una solitudine abitata (ed. Laterza). L’introduzione editoriale recita: «Chiara di Assisi fu la prima donna a scrivere una regola originale per le donne, rifiutandosi di declinare al femminile una preesistente regola maschile: regola stupefacente, piena di dolcezza, tesa a comprendere più che a giudicare e punire. Di lei scrissero soprattutto uomini: il biografo, il papa e le gerarchie ecclesiastiche. Scrissero tutti per farla dimenticare, che consumò la sua vita dietro le mura del Monastero di San Damiano. Contrariamente a quanto avrebbe desiderato, fu costretta alla clausura, ma la sua solitudine fu abitata da molti affetti e da una fortissima tensione spirituale.
Nelle pagine di Chiara Frugoni, le voci fresche e vivaci delle consorelle e dei testimoni laici del processo di canonizzazione, raccontano una santa assai diversa dal ritratto agiografico ufficiale.

Accanto a loro parla Chiara stessa, questa volta ascoltata con orecchio fine di storica dalla Frugoni, che intreccia fonti scritte e figurate: miniature, tavole, affreschi. Per avvertire la sensibilità femminile di Chiara, presento alcuni frammenti dalle Lettere inviate alla badessa Agnese del Convento di Praga. In esse si può cogliere la dimensione spirituale fissando l’attenzione ad esempio su un monile prezioso anche nel suo tempo, lo specchio. L’amore di Lui rende felici… il ricordo dolce brilla nella memoria. E poiché questa visione di Lui è splendore… specchio senza macchia, ogni giorno porta l’anima tua… in questo specchio e scruta in esso continuamente il tuo volto.

Chiara invita a scoprire nello specchio le tre perle della vita donata: l’umiltà, la povertà e l’ineffabile carità. Così prosegue: Colloca i tuoi occhi davanti allo specchio dell’eternità… colloca il tuo cuore in Colui che è figura della divina sostanza…

Riporto infine in un linguaggio poetico di fresca assonanza con l’attualità, il saluto finale. Che cosa potrei ancora dirti? È meglio che la parola umana rinunci qui a esprimerti il mio affetto per te; solo l’anima nel suo linguaggio silenzioso, riuscirebbe a fartelo sentire; queste poche cose… sono quanto ho potuto dirti… Nella contemplazione di queste cose, ricordati di me tua madre, sapendo che ho scritto in modo indelebile il tuo ricordo sulle tavolette del mio cuore, ritenendoti fra tutte la più cara. La Frugoni è affascinata dalle immagini del Medioevo: esse comunicano con espressioni visive e dirette, come le celebri Biblia Pauperum. I suoi esiti di studiosa offrono quindi materiale per la costruzione di opere cinematografiche, come in questo caso.

Che dire del film della Nicchiarelli? Di lei ricordiamo qualche titolo, come Nico (1988), Miss Marx (2020), Luna nera (2020) serie tv. Il film proviene dall’ultima rassegna cinematografica della Mostra di Venezia. È senz’altro un’opera sontuosa per scenografie, costumi e musiche. Tocca l’emozione l’umanissima resa interpretativa della Margherita Mazzucco, nelle vesti della protagonista e di Andrea Carpenzano nella parte di Francesco. Musiche e canti creano suggestioni corali dense di sincera partecipazione. Un film tutto al femminile. Povero Francesco? No no. Anzi

Dante Albonetti