Un primo passo concreto è stato fatto. Martedì 9 maggio sono stati eletti i nove rappresentanti del “Comitato di vicinato solidale del Borgo” a Faenza. L’obiettivo è tutelare i cittadini delle aree colpite dall’alluvione, Sarna compresa, dialogando in maniera costruttiva ma ferma con Amministrazione ed enti locali per tutelare i propri diritti, in particolare in ottica di risarcimenti. In centinaia erano presenti al teatro cinema Europa, ospitati da don Marco Ferrini. Il prossimo incontro sarà martedì 16 maggio alle 21 nella stessa location.
“Vogliamo ottenere il giusto risarcimento e tornare alle nostre normali condizioni di vita il prima possibile”
“Come già spiegato nel precedente incontro pubblico, i ristori per questi casi sono davvero esegui – ha spiegato Marcello Arfelli, promotore dell’iniziativa e operatore della Protezione civile di Forlì – per questo è importante unirci e fare massa critica, condividendo buone pratiche. Il comitato spontaneo sarà composto da liberi cittadini, è apartitico e apolitico e vuole promuovere informazioni, riflessioni e azioni solidali comuni per ottenere il prima possibile il giusto risarcimento per i danni subiti e il rientro alle normali condizioni di vita. Tutto questo – aggiunge – in una modalità pacifica, rifiutando ogni tipo di violenza fisica, verbale e psicologica”. Dopo aver eletto i propri rappresentanti, tra cui figurano anche ingegneri, avvocati, imprenditori e componenti delle realtà più periferiche – come Sarna – tra i passi successivi c’è l’incontro con l’Amministrazione. “Nulla vieta ai cittadini – specifica – di avere libertà di muoversi per via legale anche in altre modalità, autonomamente”.

Dal dibattito che si è svolto, pur sapendo che sarà un cammino lungo è difficile – “non ci aspettiamo la luna, ma almeno qualcosa in più rispetto a quanto prevede la legislazione attutale” -, si vuole comunque fare rete per cercare di essere meno soli in questo momento di difficoltà: alcune famiglie hanno perso la casa, auto e ricordi di una vita. Si sono cominciati a valutare vie legali, come un esposto alla Procura della Repubblica, e a raccogliere testimonianze su cosa non ha funzionato nel piano di emergenza quella notte del 2 maggio.
Dalla Caritas Ambrosiana nuovi aiuti in arrivo
“In questi momenti complessi – ha introdotto l’incontro don Marco – se riusciamo a trovare lo spirito possiamo uscire come una comunità più unita”. Ha annunciato inoltre diverse collaborazioni della Caritas diocesana con la Caritas Ambrosiana. “Arriveranno diversi materiali come deumidificatori e idropulitrici – prosegue – e alcuni volontari si sono già resi disponibili per imparare a usarli per intervenire nelle case di chi ha subito allagamenti”. Inoltre con il Pavone d’oro saranno promossi concerti di sostegno alla cittadinanza.
Esperienze e buone pratiche condivise: presenti anche rappresentanti di Sarna
L’incontro ha avuto anche un valore, per così dire, terapeutico di condivisione di esperienze di chi ha vissuto momenti drammatici, la notte del 2 maggio. “Il Marzeno già alle 17 di pomeriggio era esondato” dice qualcuno, suggerendo che già in quel momento la situazione era ampiamente critica. “Non siamo stati allertati – aggiunge un altro – e ci siamo trovati alle 3 di notte con l’acqua già in casa”. “Per l’evacuazione dell’incendio Caviro i megafoni hanno imparato a usarli” ironizza qualcun altro. “A Sarna abbiamo avuto allagamenti già dalle 22 del martedì sera – spiega Martina Ercolani, eletta come rappresentante del comitato – e finora non si è visto praticamente nessuno a darci una mano, siamo una realtà abbandonata a se stessa”. Si condividono anche le criticità che i cittadini lamentano di anni di incuria di manutenzione dei fiumi e degli argini. E si guarda anche al futuro: “Nel caso vogliate vendere – dice l’avvocato Danilo Montevecchi, anche lui eletto nel comitato – le vostre case ora sono completamente svalutate: per questo è importante anche avere garanzie che un evento di questo tipo non si ripeta”. Si sono poi condivise buone pratiche, come il blocco dei pagamenti dell’acqua tramite Hera per gli sfollati o le varie iniziative in campo al loro sostegno, così come i precedenti in altre situazioni in Italia o in Emilia-Romagna.
Al termine della serata sono state raccolti i nominativi per chi vuole unirsi alle attività del Comitato.
